Microsoft taglia altre 650 posizioni dalla divisione gaming: un nuovo 'sacrificio' dopo l'acquisizione di Activision Blizzard, produttore di "Call of Duty". L'eliminazione di ruoli principalmente aziendali e di supporto in Microsoft Gaming ha lo scopo di "organizzare la nostra attività per un successo a lungo termine" dopo l'acquisizione costata 69 miliardi di dollari, ha detto il capo dell'unità Phil Spencer ai dipendenti in una nota visionata dall'AFP. "Oggi è uno dei giorni difficili", ha detto Spencer nella nota. "So che affrontare altri cambiamenti come questo è dura".
Il sindacato Communications Workers of America (CWA), che include membri del settore dei videogiochi, ha definito "estremamente deludenti" i licenziamenti che arrivano sulla scia dell'annuncio di 220 licenziamenti da parte della sussidiaria di Sony Interactive Entertainment Bungie a luglio.
"Licenziamenti spietati come questi sono diventati fin troppo comuni", ha detto Samuel Cooper, produttore senior di World of Warcraft e membro della CWA, in un comunicato degli organizzatori sindacali.
Microsoft lo scorso gennaio ha licenizato 1.900 persone dalla sua divisione gaming, ovvero l'otto percento del personale, mentre consolidava l'acquisizione di Activision Blizzard.
Spencer allora disse ai dipendenti che Microsoft e Activision si erano impegnate a trovare una "struttura dei costi sostenibile" per far crescere il business del gaming, che impiegava 22.000 persone e includeva la divisione Xbox. Microsoft ha lanciato a gennaio 2022 l'acquisizione che l'ha resa la terza azienda di gaming al mondo per fatturato. Nessun gioco o dispositivo verrà cancellato, né alcun studio verrà chiuso come parte degli "aggiustamenti" apportati all'unità gaming di Microsoft, ha assicurato Spencer.
I licenziamenti sono diventati comuni nel settore dei videogiochi, con Sony PlayStation che all'inizio di quest'anno ha annunciato il taglio dell'otto percento della sua forza lavoro globale. Definendola "triste notizia", ;;il capo della PlayStation Jim Ryan ha detto che la riduzione avrebbe interessato 900 persone in tutto il mondo, compresi gli studi di produzione di videogiochi. Lo studio PlayStation London dell'azienda, fondato nel 2002 e specializzato in progetti di gioco in realtà virtuale, è stato chiuso.
In totale, l'anno scorso l'industria tecnologica ha perso circa 260.000 posti di lavoro secondo layoffs.fyi, un sito web con sede in California che monitora il settore. Finora quest'anno i licenziamenti sono stati 136.360, scrive il sito, da parte di 435 aziende tecnologiche.