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Ray-Ban Meta, molto più di una fotocamera sugli occhi

La visione del metaverso spiegata da Luca Colombo, Country Director Meta Italia

Redazione Ansa

Se c'è una regola costante nella tecnologia di consumo, è che la seconda generazione di una nuova categoria di prodotti è sempre migliore della prima. Il secondo iPhone offriva una connettività di rete e un modulo Gps più veloci, il secondo Galaxy Fold faceva sembrare l'originale un giocattolo e così vale per i Meta Ray-Ban, gli occhiali intelligenti prodotti dal colosso americano insieme a EssilorLuxottica. Rispetto al primo rilascio, c'è un sostanzioso aggiornamento delle fotocamere, della durata della batteria e delle funzionalità di intelligenza artificiale. "Crediamo che il metaverso creerà opportunità per costruire valore", spiega all'ANSA Luca Colombo, Country Director Meta Italia.

Design e hardware

Cominciamo con il dire che esistono due varianti di Ray-Ban Meta: Wayfarer e Headliner. In ogni caso, sembra di essere dinanzi ad un paio di Ray-Ban tradizionali, seppur con un telaio leggermente più spesso. La parte frontale ospita una fotocamera da 12 megapixel in grado di scattare foto con una risoluzione di 3024 x 4032 e video 1080p a 30 fps. La camera si trova sul lato sinistro ed è abbastanza piccola da non essere notata dalla maggior parte delle persone, a meno che non siano a pochi centimetri dal viso chi indossa gli "smart glass". Sul lato destro, nella stessa posizione, si trova un indicatore led, che si accende ogni volta che le telecamere vengono utilizzate. La luce è più brillante e più grande rispetto agli occhiali di prima generazione, il che risponde a una delle preoccupazioni del regolatore europeo sulla privacy: gli occhiali non devono essere utilizzati in modo improprio per filmare persone senza il loro consenso. La luce lampeggia durante la registrazione del video per attirare l'attenzione, una buona misura preventiva contro le riprese occulte anche se, ovviamente, non può servire a impedire una cattura di nascosto. C'è anche un sensore di prossimità attorno al led, per impedire l'attivazione della fotocamera se coperto con una mano o, ad esempio, con un nastro adesivo.

All'interno della cornice ci sono cinque microfoni che fanno un ottimo lavoro nel riconoscere la voce, anche in ambienti rumorosi. Gli occhiali hanno due altoparlanti, uno nella parte inferiore di ciascuna asta, posizionati sopra le orecchie di chi li indossa. La qualità audio è buona per le voci (che si tratti di un podcast, di una telefonata o dell'assistente IA). Le canzoni possono essere ascoltate dalle app in streaming, dalla memoria del telefono o da quella interna degli occhiali, che è da 32 gigabyte. Gli occhiali vengono forniti in una custodia che funge anche da base di ricarica. Questa avviene tramite pin magnetici mentre il retro si connette all'alimentatore con la porta Usb-c.

Software e funzionalità

Per utilizzare gli occhiali è necessario scaricare l'app Meta View per iOS e Android, insieme ad un account Facebook o Instagram. All'accensione, una voce informa sul livello di batteria e sullo stato di connessione con il telefono. Una volta collegati, gli occhiali possono fungere da auricolari wireless, per audio e telefonate (anche tramite app) così come da fotocamera per il suddetto scatto di foto e cattura di video. È possibile acquisire i contenuti anche dicendo "Ehi Meta, scatta una foto". I video hanno una lunghezza massima di 60 secondi e vengono registrati in verticale. La prospettiva permette di fare foto e video a mani liberi, con l'esatta prospettiva degli occhi.

IA e metaverso
Solo negli USa, almeno per il momento, i Ray-Ban Meta integrano l'assistente vocale, Meta AI, progettato per rispondere a domande anche complicate come "di cosa ho bisogno per cuocere una torta" e ottenere così con un elenco di ingredienti. Peraltro, di recente Meta ha ampliato la partecipazione al programma beta di Meta View con cui è possibile sfruttare l'intelligenza artificiale anche per farle "leggere" il mondo circostante e avere così descrizioni di luoghi o monumenti famosi intorno, sia come risposta vocale che descrittiva nell'app sullo smartphone. L'intenzione è di espandere l'IA a più mercati entro l'anno.

Il tutto è pienamente coerente con la visione del futuro della connettività di Meta, che dopo il rebrand di diversi anni fa si è concentrata sul metaverso e suoi affini. Gli occhiali, così come i visori Quest, sono solo alcuni dei modi con cui il colosso intende potenziare le opportunità del digitale delle persone, estendendo la presenza degli utenti su varie piattaforme, rendendole interoperabili e integrate. L'aggiornamento IA degli occhiali e poi un consolidamento di quanto il mercato della tecnologia di consumo ha posto in evidenza negli ultimi tempi: più che l'hardware a contare è il software, vista l'opportunità di sfruttare il cloud per accedere a servizi aggiuntivi, senza dover cambiare periodicamente il proprio dispositivo. Questo permetterà di aggiungere al mondo fisico uno strato 3D di informazioni utili, contestualmente rilevanti.

Meta possiede Facebook e WhatsApp, e quindi i Ray-Ban Meta funzionano bene con entrambe le app: se si riceve un messaggio, l'assistente IA può leggerlo e, all'occorrenza, trascrivere la nostra risposta.

Considerazioni finali
I Ray-Ban Meta, a differenza della generazione precedente, guardano ad un pubblico più vasto. Non solo agli amanti della tecnologia e dell'innovazione in senso stretto ma a chiunque desideri vestire un oggetto che sia portatore di futuro ma dall'aspetto non stravagante, anzi minimalista. Da lontano è difficile distinguere la versione connessa da un paio di Ray-Ban "normali" e questo è un pregio. Certo, il prezzo non è questione da poco: si parte da 329 euro per arrivare a 409 euro, a cui aggiungere il costo delle eventuali lenti con prescrizione. I vantaggi, rispetto ai tradizionali occhiali, sono tanti: dal poter lasciare a casa gli auricolari allo slegarsi, per quanto possibile, dallo schermo del telefono. Un assaggio di metaverso, in attesa di una rivoluzione di cui Meta è principale fautore.

La visione del metaverso secondo Meta

"La nostra è una visione a lungo termine e molto deve essere ancora fatto prima che diventi realtà così come l’abbiamo immaginata, non prima di cinque - dieci anni. Tuttavia, l'impatto positivo di tecnologie immersive è già evidente e reale anche grazie ai nuovi dispositivi e alle tecnologie che abbiamo annunciato a Connect, come i Meta Quest 3 e i Ray-Ban Meta", spiega all'ANSA Luca Colombo, Country Director Meta Italia.

"L'intelligenza artificiale - aggiunge - è fondamentale per alimentare la nostra visione del metaverso. Non si tratta di una scelta tra metaverso e IA, ma di due importanti ondate tecnologiche su cui stiamo investendo e che interagiscono tra loro. Oggi è difficile identificare un singolo prodotto di Meta che non dipenda dal lavoro che stiamo svolgendo nell'IA. L’Intelligenza artificiale è sempre stata fondamentale per noi, dalla moderazione alla raccomandazione dei contenuti. Con i dispositivi di nuova generazione, le potenzialità diventano infinite, a partire dalla produzione di contenuti immersivi e interattivi".

"Crediamo che il metaverso creerà opportunità per costruire valore: nuovi modelli di business, nuove opportunità di carriera e altro ancora. Rivoluzionerà l'apprendimento rendendolo più interattivo, poiché potremo imparare facendo e non solo assorbendo passivamente le informazioni - spiega ancora Colombo -Vediamo un enorme potenziale anche per il futuro del lavoro: oggi numerose aziende utilizzano già le tecnologie immersive per raggiungere diversi obiettivi. Per fare alcuni esempi, il Gruppo Lufthansa utilizza la realtà virtuale e la realtà mista per sviluppare prodotti, formare equipaggi e addestrare i meccanici. Iveco utilizza le tecnologie immersive per formare i dipendenti sulla protezione dai rischi professionali. O ancora, oggi molti medici e chirurghi vengono formati in VR, aprendo la strada alla possibilità di formarsi in un ambiente sicuro e più ampiamente accessibile".

"L’obiettivo per noi è fare in modo che queste innovazioni diventino parte della nostra vita di tutti i giorni. I wearable, in questo senso, ci offrono una grande opportunità - osserva il Country Director di Meta Italia - Oggetti come i RayBan Meta, l’ultima versione di occhiali smart sviluppati in partnership con Luxottica, ci permettono di portare queste tecnologie nella nostra quotidianità, indossandole. Con questi dispositivi possiamo fare video - anche live - e condividerli sui nostri social, ascoltare playlist musicali, fare delle telefonate e questo è solo l’inizio. Stiamo lavorando per massimizzare le opportunità di Internet nel minore ingombro tecnologico possibile, in modo da poter avere accesso immediato alla tecnologia, ovunque ci troviamo. Tutto questo deve avvenire, a nostro avviso, senza perdere il contatto con l’ambiente che ci circonda. In questo senso, gli occhiali smart potranno aggiungere al mondo fisico uno strato 3D di informazioni utili, contestualmente rilevanti e di immediato utilizzo. Un dispositivo di questo tipo potrebbe aiutarci a svolgere meglio le attività quotidiane e potrebbe aprire un modo completamente nuovo di muoversi nel mondo. Questo è il futuro che immaginiamo e per cui stiamo lavorando", conclude Luca Colombo.

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