(ANSA) - ROMA, 07 DIC - Chip quantistici modulari e a prova
di errore, l'uso dell'IA per sviluppare algoritmi e un chip da
1.121 qubit: sono le nuove tappe appena raggiunte da Ibm che ha
presentato al Quantum Summit di New York la sua roadmap per
raggiungere nel 2033 i primi supercomputer quantistici capaci di
esprimere al meglio il potenziale di questa innovativa
tecnologia.
"Siamo pienamente nell'era in cui i computer quantistici vengono
utilizzati come strumento per esplorare nuove frontiere della
scienza", ha detto il vicepresidente senior e Direttore della
ricerca di Ibm, Dario Gil. Sono tante e significative le novità
presentate da Ibm bel settore del quantum, di cui la maggiore è
forse rappresentata da Heron un chip da 'soli' 133 qubit ma che
integra importanti miglioramenti per la mitigazione degli
errori, una delle (ancora) grandi limitazioni all'uso concreto
di questa tecnologia, e la sua modularità che ha permesso ad
esempio di connettere 3 chip Heron in un sistema unico a 399
qubit denominato Ibm Quantum system two. Preservare i qubit,
l'analogo quantistico dei bit dei tradizionali computer, dal
rumore e i disturbi esterni è infatti la maggiore sfida per i
computer quantistici a cui si sta lavorando percorrendo due
tipologie di soluzioni, la mitigazione ossia la riduzione dei
disturbi e la correzione ossia avere più qubit 'gemelli' da
usare come verifica di alterazioni. In questa seconda direzione
va invece chip Condor a 1.121 qubit che rappresenta importanti
miglioramenti tecnici. Due prodotti innovativi che si
inseriscono nei piani di sviluppo presentati al Summit che
prevedono nel 2025 l'arrivo dei chip Flamingo, a 1.092 qubit, e
varie nuove soluzioni che puntano allo sviluppo nel 2033 dei
primi veri e propri supercomputer quantistici capaci di
esprimere appieno il potenziale della computazione quantistica.
Un percorso che sarà supportato da WatsonX, il modello di
Intelligenza Artificiale generativa sviluppato da Ibm, nella
programmazione di nuovi algoritmi utili per applicazioni
industriali. (ANSA).
Da Ibm i primi chip quantistici modulari, oltre 1000 qubit
Con meno errori e nel 2033 i supercomputer quantum