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ChatGpt compie un anno, continua la saga di OpenAI

Microsoft sarà osservatore nel Cda senza diritto di voto

Redazione Ansa

Compie un anno ChatGpt, il software che tra luci e ombre ha dato una spinta decisa al settore dell'intelligenza artificiale. "Un anno fa probabilmente eravamo seduti in ufficio a dare gli ultimi ritocchi prima del lancio. Che anno è stato...", scrive su X Sam Altman, Ceo della società, ricordando il 30 novembre del 2022.

A soli due mesi dal lancio, nel gennaio del 2023, la piattaforma aveva raggiunto 100 milioni di utenti attivi settimanali diventando così l'applicazione con la crescita più rapida nella storia di internet.

L'anniversario arriva nel momento più concitato della società che lo ha lanciato, OpenAI, che si è resa protagonista di una delle saghe più folli della Silicon Valley. Sam Altman, due settimane fa è stato inaspettatamente licenziato poi, dopo giorni di guerre interne e una lettera della maggioranza dei dipendenti che ha minacciato di andarsene se non fosse tornato, è stato reintegrato.

Nelle ultime ore si è aggiunto un altro capitolo alla vicenda. Microsoft, l'azienda che ha creduto per prima in ChatGpt con una iniezione di miliardi di dollari e che aveva offerto un posto al defenestrato Altman, avrà un ruolo di osservatore nel Cda di OpenAI senza diritto di voto. Satya Nadella, a capo di Microsoft, aveva detto nei giorni scorsi che la governace di OpenAI necessita di un cambiamento.

"Il tema della normazione dell'intelligenza artificiale era già urgente prima del 30 novembre 2022, ma è innegabile che la pubblicazione di ChatGpt abbia accelerato la presa di coscienza che una regolazione sia necessaria - spiega all'ANSA Ernesto Belisario, avvocato, esperto di diritto delle tecnologie e innovazione -. Le vicende delle ultime settimane di OpenAI fanno emergere la necessità di avere maggiore trasparenza su quello che accade all'interno di questi grandissimi operatori. Da un lato perché solo loro hanno informazioni indispensabili - come l'addestramento, gli incidenti e i controlli - per poter adottare norme adeguate; dall'altro lato perché è necessario ci sia trasparenza sui rischi per tenere al centro le libertà e i diritti delle persone, al di là degli interessi economici di questi operatori di mercato”.

 

 

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