Solo per rimanere alle ultime settimane: gli hacker Noname057(16), in piena mobilitazione dei trattori, lanciano una serie di attacchi cyber contro siti italiani "in supporto agli agricoltori che stanno protestando stanchi delle politiche sbagliate delle autorità italiane, che sponsorizzano il regime criminale di Zelensky". Giorni dopo, Vladimir Putin ha un amichevole scambio di battute con una studentessa italiana che fa il giro dei media; nelle interviste la giovane dice che "il racconto della Russia illiberale, dittatoriale è una costruzione dell'Occidente". E ancora: è un sito italiano, 'Il Corrispondente', ad informare della morte in Spagna del pilota russo disertore Maxim Kuzminov. Tutte tessere della campagna ibrida di Mosca contro l'Italia, che si alza di livello con l'approssimarsi dell'appuntamento delle elezioni europee di giugno.
Dell'allarme è ben consapevole l'intelligence, che dedica ampio spazio al tema nella sua relazione 2023 illustrata nella sede dei servizi di piazza Dante alla presenza dell'Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, dei direttori delle Agenzie, Elisabetta Belloni (Dis), Giovanni Caravelli (Aise) e Mario Parente (Aisi) e del presidente del Copasir, Lorenzo Guerini. La Russia è il Paese più attivo (seguito dalla Cina), si legge nel documento, in campagne ibride "in danno dell'Italia e dell'Occidente intero", attraverso spionaggio, attacchi cyber, disinformazione, sfruttamento in chiave destabilizzante dei flussi migratori. Mosca ha anche cercato di ostacolare le iniziative italiane ed europee di diversificazione energetica e di introduzione del price cap sul gas russo con propaganda "atta a inquinare l'informazione verso il grande pubblico circa l'andamento dei prezzi dell'energia".
L'attenzione dell'intelligence è rivolta ora ai prossimi eventi che catalizzeranno campagne disinformative: le elezioni europee di giugno, la presidenza italiana del G7, l'uscita dalla Via della seta. Il direttore del Dis Belloni ha ricordato che quest'anno ben "76 Paesi, pari alla metà della popolazione mondiale, andranno al voto e ci sono rischi di interferenze e condizionamenti dei processi elettorali attraverso la minaccia ibrida". E Mantovano ha assicurato che la guarda è alta.