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Facebook, la sezione notizie chiude in Usa e Australia ad aprile 

'Le news rappresentano meno del 3% di ciò che le persone vedono' 

Il colosso Meta 'in rotta di collisione' col governo australiano

Redazione Ansa

La sezione notizie di Facebook chiuderà definitivamente ad aprile negli Stati Uniti e in Australia. La società non stipulerà nuovi accordi commerciali e "non offrirà nuovi prodotti Facebook specifici per gli editori di notizie in futuro". Lo rende noto Meta in un post ufficiale.

La sezione era stata lanciata nel 2019, ed è stata già disattivata lo scorso anno in Francia, Germania e Regno Unito. La decisione - spiega la società - "fa parte di uno sforzo continuo per allineare meglio i nostri investimenti ai prodotti e ai servizi che le persone apprezzano di più. Sappiamo che le persone non vengono su Facebook per notizie e contenuti politici: vengono per connettersi con le persone e scoprire nuove opportunità, passioni e interessi. Come abbiamo già spiegato nel 2023, le notizie rappresentano meno del 3% di ciò che le persone di tutto il mondo vedono nel loro feed".

Meta ci tiene a precisare che le modifiche che interessano Facebook News non avranno impatti sui suoi prodotti e servizi in questi Paesi e le persone potranno comunque visualizzare i collegamenti agli articoli di notizie su Facebook. Gli editori di notizie continueranno ad avere accesso ai propri account e alle proprie pagine, nello stesso modo in cui può farlo qualsiasi altro individuo o organizzazione.

Meta, la più grande rete di social media e compagnia madre di Facebook e di Instagram, si è posta in rotta di collisione con il governo di Canberra, dopo aver deciso di smettere di pagare editori australiani per la ripubblicazione di notizie sui suoi siti, quando i contratti correnti scadranno quest'anno. Meta ha annunciato che non rinegozierà nuovi accordi: una mossa che, secondo gli editori, costerà loro milioni di dollari in finanziamenti e causerà perdite di posti di lavoro.

Il primo ministro australiano, Anthony Albanese, ha espresso forte disappunto per la decisione di Meta, definendola "insostenibile" e segnalando provvedimenti contro il colosso tech. "E' assolutamente critico che i media siano in grado di funzionare e di essere adeguatamente finanziati", ha aggiunto. "E' disonesto che una compagnia possa profittare da investimenti altrui e non solo investimenti di capitale, ma del lavoro di giornalisti. E' un'inadempienza dell'impegno assunto, per la sostenibilità dei mezzi di informazione australiani".

Il 'Codice contrattuale per i news media' è stato introdotto tre anni fa come mezzo per obbligare entità come Facebook e Google a compensare gli editori per la riproduzione di notizie. Le due reti avevano sottoscritto nel 2021 una serie di accordi con editor, inclusi la radio-TV nazionale Abc, Guardian Australia, News Corp Australia, Seven West Media e Nine Entertainment, casa madre dei quotidiani Sydney Morning Herald e The Age di Melbourne.

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