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Benanti, identità centralizzata dell'IA è strumento pervasività

"Algortimi possono amplificare odio e antisemitismo"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 OTT - "L'intelligenza artificiale infusa negli smartphone e nei dispositivi richiede un accesso al cloud, una centralizzazione dei dati che afferiscono alle persona e a caratteristiche specifiche. Una identità centralizzata è uno strumento di pervasità enorme. Parlare di un sistema sociale che si fonda sugli algoritimi e sui sistemi di computazione è importate per evitare esiti involontari, oppure voluti e discriminatori". Lo ha detto Paolo Benanti, presidente della Commissione intelligenza artificiale per l'Informazione, nel corso dell'audizione al Senato della Commissione Segre sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e violenza.
    "Rispetto a fenomeni come odio e antisemitismo potremmo avere algoritmi che amplificano processi e formano gruppi di interesse, tutto questo è sottratto al potere del Parlamento - ha aggiunto - il comportamento delle piattaforme è autoregolatorio, è crollata la capacità di intervento del potere nazionale rispetto a queste piattaforme di contenuti. C'è un vulnus giuridico non risolto e sarà difficile da affrontare.
    Bisogna evitare che fenomeni commerciali portino effetti di altro tipo". Benanti in commissione ha poi parlato di soluzioni e metodi che si stanno studiando come "filigrane" da applicare a contenuti che distinguano quelli creati dall'uomo da quelli creati dagli algoritmi e ha poi fatto un excursus di come gli smartphone negli ultimi 20 anni abbiano cambiato la realtà e il racconto quotidiano. "E' più facile fare una mappa delle criticità piuttosto che individuare soluzioni di uscita rispetto a strettoie in cui ci troviamo per gestire situazioni fino ad ora inimmaginabili", ha osservato. (ANSA).
   

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