ROMA - Dopo la contesa per lo sblocco dell'iPhone del killer di San Bernardino, un nuovo caso vede contrapposti l'Fbi e una compagnia tecnologica. L'ente investigativo statunitense avrebbe chiesto a Google di ottemperare ad un mandato con il quale la obbliga a fornire le mail ospitate su server stranieri.
La notizia è riportata dal sito Business Insider, che riferisce di un supporto a Google da parte della stessa Apple ma anche di altri big della tecnologia come Amazon, Microsoft e Cisco. Lo scorso mese un giudice della Pennsylvania ha imposto a Big G di consegnare all'Fbi una serie di messaggi conservati su server al di fuori degli Stati Uniti, nell'ambito di una indagine su una presunta frode. Un portavoce di Google ha spiegato che la società si appellerà contro la decisione.
In questa vicenda Apple, Amazon, Microsoft e Cisco si sono schierate con Google in qualità di 'Amicus curiae'. Un termine giuridico che indica come le società, che non sono parti in causa in questo processo, presentano volontariamente alla corte una memoria in favore di Google.
Lo scorso anno ha tenuto banco, per mesi, la contesa tra Apple e Fbi che è poi riuscita ad entrare nell'iPhone del killer di San Bernardino pagando un'azienda esterna. La casa di Cupertino si era sin dall'inizio detta contraria ad intervenire.