BRUXELLES - Nel 2016 gli attacchi informatici hanno colpito l'Europa molto da vicino: 2 miliardi i dati e le informazioni rubate ai cittadini europei e divulgate in rete. Emerge dal rapporto 2017 sul cybercrimine di Europol, che evidenzia un aumento del 750% dei gruppi di malware responsabili di rendere vulnerabili i dispositivi elettronici.
Secondo Europol, l'Italia è tra i primi cinque Paesi dell'Ue per la presenza di malware. Lo rivela l'ultimo rapporto di Europol sulla criminalità digitale, che evidenzia come il 75% di questo tipo malevolo di virus informatici presenti nell'Unione europea si concentri in Francia, Italia, Germania, Regno Unito e Spagna.
L'Europa è nel mirino degli hacker informatici per attacchi finanziari e frodi fiscali online. A lanciare l'allarme è il rapporto 2017 sul cybercrimine di Europol. Dietro solo agli Stati Uniti, il Regno Unito denuncia il più alto numero di frodi fiscali avvenute in rete nel mondo (oltre il 9,5% degli attacchi globali). Seguono Francia e Norvegia, colpite entrambe dal 2% degli attacchi finanziari globali. Il Paese dell'Ue più colpito dai malware bancari, invece, è la Germania.
L'impatto globale di eventi che hanno minato la sicurezza informatica, come la diffusione del virus WannaCry lo scorso maggio, "ha portato la minaccia del cybercrimine a un altro livello", spiega il direttore di Europol Rob Wainwright, sottolineando che "banche e grandi imprese oggi possono essere colpite su una scala mai vista prima".