Google chiederà alle aziende terze di garantire ai lavoratori un salario minimo di 15 dollari e anche benefici relativi all'assistenza sanitaria. Big G risponde ad una richiesta dei suoi dipendenti di non pagare chi lavora per gli appaltatori meno di loro.
Le società esterne, che secondo alcuni report impiegano migliaia di persone, avranno tempo fino a gennaio 2020 per introdurre il requisito del salario minimo e fino a gennaio 2022 per mettersi a posto con l'assistenza sanitaria. Tra i nuovi requisiti imposti da Google agli appaltatori, 12 settimane di congedo parentale retribuito e un rimborso di 5.000 dollari l'anno per acquisire nuove competenze. La forza lavoro a contratto nel settore tecnologico spesso viene pagata di meno e ha meno vantaggi rispetto ai dipendenti a tempo pieno che lavorano per giganti della tecnologia.
Lo scorso anno Microsoft ha inserito l'obbligo del congedo parentale retribuito alle società esterne. Mentre Amazon a ottobre ha raddoppiato il salario minimo dei suoi dipendenti portandolo a 15 dollari.
Negli ultimi anni i dipendenti di Google hanno fatto fronte comune su diverse questioni, riuscendo ad ottenere dei dietrofront della società: hanno criticato il progetto di un motore di ricerca 'epurato' in Cina che è stato momentaneamente accantonato; ed è hanno fatto cambiare idea a Google su Project Maven, la collaborazione col Pentagono finalizzata all'impiego dell'intelligenza artificiale dell'esercito Usa durante le missioni nelle zone di conflitto.
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