(ANSA) - ROMA, 10 GIU - La discussione sulla Rete Unica è in
corso e questa volta ci sono tutte le premesse per arrivare a
realizzarla. "Siamo nelle condizioni per arrivare a un accordo.
Il tema del 31 ottobre (deadline indicata nel MoU per arrivare a
una proposta concreta, ndr) è importante ma non è quello che fa
la differenza. Questo tipo di accordi si fa se c'è la volontà,
non c'è un problema di tempi. Non sono preoccupato per un
accordo industriale tecnico, il problema riguarda più il piano
di sopra" quello degli azionisti che devono valorizzare gli
asset e decidere la governance. E' la visione dell'ad di Open
Fiber Mario Rossetti.
Sui cantieri delle tlc che sono fermi per mancanza di
manodopera, Rossetti spiega che "c'è una difficoltà di sistema a
realizzare i lavori anche se avere alle spalle un gruppo come
Cdp ci dà un respiro più ampio ma la capacità produttiva della
filiera è limitata". "Abbiamo da dare lavoro a 1.500 persone
solo nelle aree bianche, su tutto il perimetro di Open Fiber
diventano 3.400, una cifra che andrà al raddoppio - spiega
Rossetti - Quello che ci sta frenando non i soldi o la capacità
manageriale ma la mano d'opera". "Useremo modalità
straordinarie: l'azienda si sta dotando di risorse proprie,
stiamo guardando ad altri operatori internazionali che possono
entrare su questo mercato e abbiamo spostato risorse dalle aree
nere a quelle bianche". "Con il Governo stiamo discutendo anche
per inserire nel nuovo decreto flussi i lavoratori tlc e ci sono
contatti con il DAP per usare i detenuti come manodopera nei
cantieri", conclude. (ANSA).
Rete Unica: Rossetti, condizioni per arrivare ad accordo
'L'intesa non preoccupa, problema riguarda piano soci'