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Otto italiani su 10 si sono imbattuti in minaccia cyber 

Rapporto Censis, in un anno più che raddoppiati gli attacchi 

Otto italiani su 10 si sono imbattuti in minaccia cyber

Redazione Ansa

Crescono gli attacchi informatici ed il 60% degli italiani è preoccupato per la sicurezza dei propri dispositivi e prende precauzioni. Quasi 8 su dieci si sono imbattuti in una minaccia sul web. La strada è però ancora lunga per arrivare ad una piena consapevolezza dei rischi, se si pensa che nell'ultimo anno è calata dal 58% al 50% la quota di chi afferma di avere avere una conoscenza a grandi linee della cybersecurity. Mentre nel 2022 il rapporto tra spesa in cybersecurity e Pil, seppure in crescita, si è attestato allo 0,1%, ponendo l'Italia come fanalino di coda tra i Paesi del G7. Ed il 52% delle imprese ha difficoltà a trovare esperti nel campo cyber.

Sono alcuni numeri contenuti nel rapporto 'Il valore della cybersecurity in Italia', realizzato da Censis e Iisfa (Associazione italiana digital forensics). Nel 2022 gli attacchi informatici a infrastrutture critiche, secondo i dati della Polizia postale e delle telecomunicazioni, sono più che raddoppiati rispetto all'anno precedente: 12.947 a fronte dei 5.334 del 2021 (+138%). Tra il 2012 e il 2021, quelli denunciati all'autorità giudiziaria dalle forze di polizia hanno registrato un aumento del 155,2%, in controtendenza con l'andamento decrescente del totale dei reati, che nello stesso periodo di tempo si sono ridotti del 25,4%.

In risposta alla crescente domanda di esperti informatici, le università si stanno dando da fare: le lauree specifiche sul tema della cybersecurity a gennaio 2022 erano 13, un anno dopo sono 26, mentre sono 234 i corsi universitari in cui è presente l'insegnamento della cybersecurity. Nel corso dell'ultimo anno al 76,9% degli italiani è capitato di imbattersi almeno in una minaccia informatica, quota che raggiunge l'87,3% tra i 18- 34enni. Il 60,9% ha ricevuto un sms o un messaggio su whatsapp con invito a cliccare su un link sospetto, mentre il 56% è stato bersaglio di e-mail ingannevoli che chiedevano informazioni sensibili, con mittente banche e/o aziende di cui sono clienti (il 67,2% dei 18-34enni).

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