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Più trasparenza sui prodotti, Google ottempera alle norme Ue

Il Digital service act in vigore dal 25 agosto, rivolto a 19 big

Redazione Ansa

Più trasparenza negli annunci pubblicitari, accesso al funzionamento di prodotti come la ricerca, le mappe e lo store digitale, più visibilità alle decisioni di moderazione dei contenuti, offrire agli utenti diversi modi di contattare la società. Sono alcune delle iniziative che Google intraprende per ottemperare al Dsa, il Digital service act, la normativa europea che dal 25 agosto chiede a 19 big della tecnologia più trasparenza sulle loro piattaforme.

"Da tempo siamo allineati con gli obiettivi generali del Dsa e abbiamo dedicato risorse significative per adeguare i nostri programmi ai suoi requisiti specifici - afferma Google in una nota - Abbiamo anche espresso le nostre preoccupazioni per le potenziali conseguenze indesiderate, come il rischio di rendere più facile per i malintenzionati abusare dei nostri servizi fornendo troppe informazioni sul nostro approccio di applicazione. Continueremo a dialogare con la Commissione europea, con la Coimisiún na Meán (la commissione irlandese per i media) e con altre autorità di regolamentazione, oltre che con esperti tecnici, politici e di sicurezza online".

L'azienda di Mountain View, in particolare, amplierà "il Centro per la trasparenza pubblicitaria, un archivio globale consultabile degli inserzionisti per fornire ulteriori informazioni sul targeting degli annunci serviti nell'Unione Europea". Aumenterà "l'accesso ai dati per i ricercatori che desiderano capire meglio come funzionano concretamente la Ricerca Google, YouTube, Google Maps, Google Play e Shopping".

Inoltre, apporterà modifiche "per fornire nuovi tipi di visibilità sulle decisioni di moderazione dei contenuti, aggiornando i processi di segnalazione e di appello per fornire specifici tipi di informazioni e di contesto sulle decisioni".

Introdurrà un nuovo Centro per la trasparenza in cui gli utenti possono accedere alle informazioni sulle politiche di Google prodotto per prodotto; nei prossimi mesi amplierà la portata dei suoi rapporti sulla trasparenza e si impegnerà "a valutare i rischi legati alle nostre maggiori piattaforme online e al nostro motore di ricerca in linea con i requisiti del Dsa".

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