A pochi mesi dallo scandalo del Datagate, si apre a San Paolo 'NetMundial', una conferenza internazionale sul futuro della governance di internet fortemente voluta dalla presidente brasiliana Dilma Rousseff, vittima dello spionaggio americano, che si batte per globalizzare il processo decisionale della rete sottraendolo al controllo assoluto degli Usa. A discutere della riforma della governance di Internet sono arrivati da tutto il mondo oltre 800 delegati. Per l'Italia c'è Maura Gambassi dell'Istituto superiore delle comunicazioni e tecnologie dell'informazione del Mise.
Etno, la principale associazione europea che rappresenta i maggiori operatori di telecomunicazioni, sostiene che 'NetMundial' e' un'occasione unica che riunisce tutti gli attori nell'ambito della governance di internet, e apprezza gli sforzi del governo brasiliano nell'organizzare il dibattito basato su un approccio 'multi-stakeholder' e ispirato ai principi di apertura e trasparenza. ''In un momento in cui Internet è diventato una parte vitale della società in maniera diffusa, è fondamentale che la sua governance sia effettivamente aperta a tutti gli stakeholders'', ha detto Luigi Gambardella, presidente dell'executive board di Etno, il quale ha chiesto di stabilire un calendario preciso per la globalizzazione dell'Icann e delle funzioni di Iana, annunciati all'inizio di quest'anno. Nel suo contributo al NetMundial, Etno propone che la governance di Internet segua 4 principi fondamentali: tutti gli stakeholders devono essere coinvolti e il ruolo dei governi, quando è appropriato, deve essere adeguatamente riconosciuto; trasparenza, inclusione e responsabilità devono essere garantite; internet deve essere economicamente sostenibile, interconnesso, sicuro e inviolabile; i diritti umani e i principi fondamentali, come la privacy e la sicurezza, sono di primaria importanza
Intanto, in queste ore, il Senato brasiliano ha approvato il 'marco civil da internet', una sorta di 'costituzione' del web, per assicurarne la neutralita' e soprattutto garantire il rispetto della privacy degli utenti brasiliani. La proposta di legge, considerata una priorita' dalla presidente Dilma Rousseff - vittima dello spionaggio americano secondo i documenti sottratti dall'ex analista della Nsa, Edward Snowden - era gia' stata approvata alla Camera e necessita solo della firma della presidente per entrare in vigore. Dilma non aveva fatto mistero di voler approvare la legge prima di 'NetMundial'.
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