ROMA - C'è una giornata dedicata a tutto, anche al 'fact-checking', cioè la verifica delle notizie, necessaria in tempi di bufale e 'fake news'. L'International Fact-Checking Day si è celebrata il 2 aprile, non casualmente il giorno dopo il pesce d'aprile. Una iniziativa internazionale, in collaborazione tra giornalisti e fact-checker di tutto il mondo. L'obiettivo dichiarato è combattere la disinformazione in tutte le sue forme.
"Non farti ingannare, i fatti contano", dice lo slogan del sito factcheckingday.com dedicato alla giornata, su cui sono segnalate tutte le iniziative mondiali: dalle lezioni alle discussioni fino alle maratone di verifica. C'è una sezione per imparare a distinguere le 'fake news'; ma anche una lista delle 16 bufale più virali dell'ultimo periodo seguite dalla verifica.
Alcune di queste sono legate alla campagna elettorale Usa, momento in cui il fenomeno delle bufale online è esploso.
Proprio in questo periodo due piattaforme come Google e Facebook sono finite nel mirino, accusate da alcuni osservatori di agevolarne la diffusione online, fino a che hanno lanciato delle iniziative 'ad hoc'. La prima fa parte di 'First Draft News' in collaborazione con un gruppo di media; la seconda ha messo a punto un filtro contro le bufale online per ora in fase di test negli Stati Uniti e in Germania.
Per l'International Fact-Checking Day è stato coniato anche l'hashtag #factcheckit.
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