Scienziati australiani hanno insegnato a cellule cerebrali a giocare con il videogioco Pong, e a giocare meglio con la pratica. Gli studiosi di tre università australiane e della startup di biotech Cortical Labs hanno usato 800 mila cellule sia umane che di topi, che col tempo giocavano in scambi più lunghi e con migliori risultati nel popolare videogame degli anni 1970.
Con il tempo giocavano meglio e più a lungo, e le cellule umane giocavano meglio di quelle dei topi. I gruppi di cellule si sono cimentati in 486 giochi e i ricercatori ne hanno testato le reazioni a differenti stimoli o alla loro mancanza. Manipolando i neuroni e mostrando che possono far cambiare comportamento in base al feedback che ricevono, l'equipe di studiosi ha di mostrato l'esistenza di "qualcosa che assomiglia all'intelligenza" - scrive il principale autore dello studio Brett Kagan, direttore scientifico di Cortical Labs. "Questa è la nuova maniera di pensare a cosa sia un neurone. Non è necessariamente un computer, ma è un minuscolo congegno biologico che può processare informazioni e rispondere intelligentemente con velocità incredibile, basso consumo di energia e flessibilità. Un'intelligenza sintetica biologica, finora nel campo della fantascienza, potrebbe essere già raggiungibile", aggiunge Kagan.
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