Non si placa il dibattito dopo la decisione di Meta di terminare il suo programma di verifica dei fatti sui social network più usati al mondo. A scendere in campo questa volta è Mastodon, l'app rivale di Threads e X, che come Bluesky usa un sistema decentralizzato per la moderazione dei contenuti.
Intervenuto sul sito specializzato Techcrunch, l'amministratore delegato di Mastodon, Eugen Rochko, ha definito le modifiche di Meta "profondamente preoccupanti", avvisando che il social adotterà tutte le misure in essere per "limitare post di incitamento all'odio" o comunque contrari alle policy di utilizzo quando gli utenti usano la funzionalità di "cross-posting". Il riferimento è alla possibilità di scrivere un contenuto su Threads e vederlo pubblicato automaticamente anche su Mastodon, grazie all'utilizzo da parte delle due piattaforme di uno stesso protocollo di condivisione web, a seguito dell'ingresso nel cosiddetto 'fediverso'.
Dopo aver abilitato la funzione, un utente può creare un contenuto su un solo social e pubblicarlo anche sugli altri federati. In assenza del controllo del fact-checking sulle app di Meta, dunque anche su Threads, la situazione potrebbe cambiare. Rochko in precedenza aveva elogiato la scelta di Threads di entrare nel fediverso, affermando che la mossa avrebbe reso le app alternative a X "molto più attraenti".
Il ceo ora ha parzialmente fatto retromarcia invitando gli utenti di Threads che non sono concordi con l'abbandono della politica di verifica dei fatti a cancellare il loro account e a passare a Mastodon. Ad oggi, il concorrente più temibile del microblog di Meta così come di X, è Bluesky, anch'esso basato su una logica decentralizzata e con 25 milioni di iscritti a fine dicembre.
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