(ANSA) - ROMA, 07 DIC - Dopo un 2022 da record, nei primi
nove mesi del 2023 le esportazioni agroalimentari superano il
valore di 47 miliardi di euro mettendo a segno una crescita del
6,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. Lo segnala Ismea nel
suo ultimo report, registrando anche una crescita del valore
delle importazioni (+7,9% per 48,6 miliardi di euro), ma meno
consistente rispetto al 2022, grazie a una riduzione delle
quotazioni delle commodity agricole; resta comunque negativo il
saldo della bilancia commerciale, con un deficit di 1,2
miliardi.
Entrando nel dettaglio, i dati fino ad agosto indicano valori
in crescita per tutti i principali comparti e prodotti, unica
eccezione sono i vini fermi in bottiglia con un calo delle
vendite all'estero del 2,9% in valore e del 2,8% in volume.
Contrazioni per le quantità anche per pasta, spumanti, olio
vergine ed extravergine d'oliva, prodotti trasformati del
pomodoro, mele e uva da tavola. I prodotti, invece, maggiormente
importati sono caffè non torrefatto, mais, olio extravergine di
oliva, bovini vivi, prosciutti e spalle suine (non disossate),
frumento tenero. Il principale mercato di destinazione dei
prodotti, fa sapere Ismea, è l'Ue che, con 25 miliardi di euro
nei primi otto mesi, ne assorbe circa il 59%, Germania, Francia
e Stati Uniti rimangono i partner di maggior rilievo, sebbene
per gli Stati Uniti si registri una contrazione delle spedizioni
del 2,5% rispetto al periodo gennaio-agosto 2022. Si conferma,
infine, la concentrazione geografica con i primi cinque paesi di
destinazione che coprono da soli quasi la metà dei flussi
complessivi. La Ue è il principale partner commerciale anche per
le importazioni (30,6 miliardi di euro nei primi otto mesi) con
una quota del 71%; Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi si
confermano i principali fornitori, mentre la Polonia scalza dal
quinto posto il Brasile. (ANSA).
Ismea,in 9 mesi export agroalimentare vale 47,4 miliardi (+6,1%)
Negativo il saldo della bilancia commerciale di 1,2 miliardi