Abiti da sera e prêt-à-porter realizzati con stoffe bio e colorati con ortaggi, frutta, radici, foglie e fiori. E' la moda eco frendly, un intreccio tra agricoltura, ambiente e abbigliamento che vale già 30 milioni di euro.
Un business che fa bene all'economia. Secondo stime Cia, la produzione di lino, canapa, gelso da seta oggi coinvolge 2 mila aziende agricole in Italia, ma se la filiera degli Agritessuti venisse incoraggiata questa cifra potrebbe triplicare nei prossimi tre anni; questo, coinvolgendo, ad esempio, le 3mila imprese produttrici di piante officinali e camomilla e associando la tintura dagli scarti dell'agricoltura come le foglie dei carciofi, le scorze del melograno, le bucce della cipolla, i residui di potatura di olivi e ciliegi, i ricci del castagno e via dicendo. "E' una filiera da costruire di cui abbiamo già il know-how", sottolinea la presidente nazionale di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi, che ribadisce la necessità di dare vita a tavoli di filiera dedicati al Ministero delle Politiche agricole, a sostegno della produzione di fibre naturali, a cui andrà affiancata la creazione di impianti di trasformazione.
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