(ANSA) - ROMA, 26 APR - L'Italia è al centro della strategia
di sviluppo di Pietro Coricelli, l'azienda olearia di Spoleto
(Umbria) con 80 anni di storia nella produzione e
commercializzazione di olio extra vergine di oliva. Dopo i
successi raggiunti all'estero dagli anni 70 ad oggi, con una
presenza in 110 Paesi, l'azienda ha deciso di focalizzare
nuovamente l'attenzione sul mercato domestico e in pochi anni ha
ottenuto grandi risultati grazie ad un trend costante di
crescita (il mercato italiano è passato dal 42% del 2018, al 44%
nel 2019 al 53% del 2020).
Il fatturato globale del Gruppo,
costituto dai brand Pietro Coricelli e Olio Cirio, (acquisito
nel 2009) raggiunge 125.824.000 euro, in aumento del 8%
rispetto al 2019; ottimi risultati anche a volume con 38.7
milioni di litri di olio venduti e una crescita a doppia cifra,
+15% rispetto al 2019 ( 33.8 milioni). Segno più in linea con le
rilevazioni Ac Nielsen 2020, dove emerge una quota di mercato
del Gruppo che registra la più alta crescita del settore ( +2) e
si assesta a 7,7% raggiungendo il quarto posto nel ranking
nazionale.
"Il 2020 è stato un anno difficile ma il retail, che rimane il
nostro principale canale distributivo, ha registrato un
incremento e di conseguenza abbiamo potuto proseguire il nostro
percorso di crescita e consolidamento sul territorio nazionale;
la categoria extravergine, che vale il 67% del fatturato, resta
nella sua veste mainstream ancora la più venduta ma si sono
fatte spazio nella TOP 50 Italia anche le nuove referenze evo a
tracciabilità certificata, il 100% Italiano e il Biologico
della linea Casa Coricelli", commenta Chiara Coricelli,
Amministratore Delegato Pietro Coricelli. Un asset consolidato
dello sviluppo di Coricelli è l'Export, che pesa per il 47% del
fatturato. I principali mercati sono Stati Uniti, Spagna,
Giappone, Canada, Russia dove l'azienda è presente da oltre 30
anni nelle principali insegne internazionali con i propri brand
e private label. (ANSA).
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