Tra gli interventi previsti una nuova centrale frigorifera, impianti di stoccaggio di CO2 e torri di raffreddamento, opere che contribuiranno a migliorare le performance ambientali, comportando una riduzione dei consumi di acqua, energia elettrica e una riduzione delle emissioni di CO2.
"L'investimento sul birrificio di Assemini è un tassello importante della nostra strategia di sviluppo - spiega Wietse Mutters, Amministratore delegato di Heineken Italia - Gli interventi programmati avranno un impatto migliorativo non solo sulla capacità e sulla qualità produttiva del birrificio, ma anche sul territorio in termini di occupazione, ambiente e indotto. La pandemia ha azzerato l'intera crescita del comparto degli ultimi 4 anni - aggiunge - con questa operazione Heineken vuole confermare il suo impegno verso l'Italia e la Sardegna in particolare, ed essere motore della ripresa della birra e dell'economia agroalimentare".
Il gruppo olandese Heineken è presente in Italia da 47 anni con stabilimenti a Comun Nuovo (Bergamo), Massafra (Taranto), Assemini (Cagliari), Pollein (Aosta), oltre alla sede di Milano e alla partnership attiva in Sicilia con il Birrificio Messina.
L'obiettivo dell'investimento di 73 milioni di euro, come spiega una nota di Invitalia, è l'incremento della capacità di produzione e confezionamento dello stabilimento di Assemini, il più antico birrificio presente in Sardegna. La capacità di confezionamento, a regime (nel 2024), aumenterà di oltre il 60% rispetto a oggi. Non solo Infine, comporterà anche l'assunzione 25 di nuovi addetti. "L'investimento si ritiene strategico e in linea con le politiche di sviluppo attuate finora dal Gruppo Heineken, che sempre più negli ultimi anni, testa in Italia i prodotti e le innovazioni che poi verranno immesse su altri mercati: ad Assemini verranno adottati macchinari automatizzati di ultima generazione, conformi agli ambiti tematici del Piano Nazionale Industria 4.0, e verranno realizzati 3 nuovi magazzini per lo stivaggio dei materiali di packaging e dei prodotti finiti", spiega Invitalia. (ANSA).
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