(ANSA) - ROMA - "Credo che non esista nessun altro prodotto in commercio che al variare della qualità non veda cambiare anche il prezzo. Forse non tutti sanno che con una tazzina di espresso venduta attorno a 0,80 euro, non si ottiene un margine di profitto sufficiente per pagare i costi di gestione della caffetteria, a cominciare da quelli del contratto di lavoro del barista professionista che incide non poco, quasi il 50% del prezzo.
Sul prezzo giusto Godina evidenzia che "il caffè della casa deve avere un prezzo minimo di almeno 1,50-2 euro, che dipende dalla qualità del prodotto e dalla qualità del servizio offerto". "Nessuno, credo, si scandalizza. sottolinea l'esperto- se un calice di vino di una particolare annata e di grande pregio costa 15 o 20 euro, la medesima cosa deve avvenire anche per caffè altrettanto pregiati". Mauro Illiano, winexpert e caffesperto, segnala invece la "forte la necessità di supportare e incentivare tutti i protagonisti interessati a stilare le Carte dei Caffè, che permettano finalmente di sdoganare la tazzina dalla sua costante di prezzo". (ANSA).
Caffè, esperti settore chiedono giusto prezzo vendita al bar
Rivendicato un costo minimo di almeno 1,50-2 euro