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Vino: Valoritalia, 2022 registra una flessione pari al 3,8%

E' di 10 mld di euro il valore dell'imbottigliato certificato

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 GIU - Pesa il conflitto russo-ucraino, "con il suo corollario di crisi energetica", sul settore del vino italiano: se infatti il 2021 aveva fatto registrare numeri positivi, "nonostante problematiche importanti", i dati del 2022 mostrano un rallentamento che per il settore vino si attesta intorno al -3,8%.Il valore complessivo dell'imbottigliato certificato da Valoritalia (Società per la certificazione delle qualità e delle produzioni vitivinicole italiane) si aggira invece intorno ai 10 miliardi nel 2022. Le indicazioni di settore dei primi mesi del 2023 inducono a un cauto ottimismo.

E' quanto emerso con la presentazione ieri a Roma dell'Annual Report di Valoritalia 2023 che analizza i dati inerenti al 2022 attraverso una panoramica ottenuta mediante i dati emersi dai processi di certificazione di 218 denominazioni di origine.

"Valoritalia- afferma Francesco Liantonio, presidente di Valoritalia- in quanto organismo leader nel mondo delle certificazioni nel comparto vitivinicolo ormai da qualche anno sente lo scrupolo e la responsabilità di rilasciare i dati in proprio possesso che ormai è diventato quasi un bilancio consuntivo del settore vitivinicolo perché Valoritalia controlla e certifica oltre il 60% del vino di qualità italiano , controlla e certifica e rilascia il patentino a oltre 2 miliardi di bottiglie, lascia contrassegni di Stato per oltre 1.400.000 bottiglie, quindi numeri importanti, diventa un campione rappresentativo del settore. Il 2022-aggiunge- con l'Europa che va in guerra e un' economia di guerra, chiude l'anno, e io sono felice perché pensavamo a dati molto più importanti considerando che il mese successivo alla guerra è stato un crollo del 12%, con un - 3,8% quindi un dato importante, rassicurante". "Valoritalia- commenta Giuseppe Liberatore, direttore di Valoritalia- è il player più importante del mercato del vino, cioè noi certifichiamo circa il 56% di tutto il vino denominazione italiano e soprattutto la mole di lavoro che c'è dietro tutto questa attività ci consente di avere un controllo sistematico partita per partita, bottiglia per bottiglia di tutto ciò che è il vino a denominazione. questo è un elemento direi unico nel panorama mondiale." (ANSA).

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