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Tabacco: Philip Morris, 41mila occupati con la filiera integrata

La redditività migliora del 24% con il progetto avviato con Coldiretti

Redazione Ansa

 "E' fondamentalmente il rinnovo di un percorso che abbiamo cominciato nel 2011, quindi più di 10 anni fa, che da una visione di lungo periodo a circa 1000 aziende di Coldiretti da cui compriamo il 100% del prodotto, quindi nell'ambito di filiera tabacco italiana, 500 milioni di euro in cinque anni con appunto continuità che abbiamo dato in questi 10 anni. Questo è il terzo rinnovo che facciamo dopo 2011 e 2019.
Mille aziende di Coldiretti che fanno oggi l'inizio di una filiera integrata che da lavoro a 41mila persone nel nostro Paese". E' quanto ha dichiarato Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, a margine della sua partecipazione a Roma del panel "Filiere Made in Italy.
    Innovazione, territori, economia circolare" e organizzato all'interno del Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, organizzato da Coldiretti a Villa Miani in collaborazione con The European House - Ambrosetti. Nel particolare ha motivato il vantaggio dell'accordo per l'acquisto del tabacco coltivato in Italia e per la sostenibilità dell'intera filiera tabacchicola raggiunto con Coldiretti.
    "La ricerca fatta da Divulga, presentata poche settimane fa, ha evidenziato - ha aggiunto Hannappel - che chi è all'interno di un progetto di questo tipo ha avuto una redditività nello stesso settore, cioè il settore di coltivazioni di tabacco di circa il 24% migliore rispetto ad un'azienda non aderente, questo non solo perché gli importi sono stati rilevanti e anche convenienti in termini di prezzo per chilo lavorato, anche perché ci sono state tante iniziative sia in ambito di riduzione dell'energia utilizzata per i forni di essicazione, ma la riduzione della risorsa idrica, oggi vediamo quanto siano importanti queste due attività, averci pensato prima e dato un valore aggiunto a queste aziende, la riduzione dell'uso di fitofarmaci e anche uno sviluppo delle persone attraverso la formazione e la creazione di un vero e proprio centro di digital farmer in Italia" (ANSA).
   

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