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Cia, i fiori a San Valentino valgono 80 milioni, vola il made in Italy

Il prodotto nazionale segna +20%. Più cara la rosa a gambo lungo

Redazione Ansa

 Buone notizie per i produttori di fiori italiani che aumentano le vendite a discapito delle rose di provenienza estera. In questo 2024 il giro d'affari di San Valentino si aggira sugli 80 milioni, in linea con il 2023, con la vendita di circa 35 milioni di fiori. Lo fanno sapere i florovivaisti di Cia-Agricoltori Italiani, precisando che la rosa a gambo lungo, pur restando il fiore più venduto il 14 febbraio, è rincarata fino agli 8-10 euro al dettaglio, mentre un bouquet misto di fiori Made in Italy (fresie, anemoni, ranuncoli, garofani) si attesta sui 25 euro. Cia stima, dunque, vendite in aumento del 20% di prodotto nazionale, grazie soprattutto ai tipici prodotti coltivati nelle aree a maggior vocazione floricola italiana. Un bouquet di fiori locali è più fresco e profumato rispetto a rose e orchidee in arrivo da Colombia, Kenya, Etiopia e Taiwan.
    Per quanto riguarda i costi al dettaglio di prodotti italiani, Cia segnala che uno stelo di fresie e garofani sta a 2,50 euro, mentre le bocche di leone e le gerbere si attestano sui 3 euro, come pure i tulipani. Leggermente più alto il prezzo del papavero, della calla e dell'anemone (3,5 euro). La strelizia e il lilium costano, invece, circa 4 euro al gambo, mentre il ranuncolo clone di Sanremo si attesta sui 5,5 euro.
    Cia ricorda come il settore del fiore reciso italiano sia particolarmente legato (a differenza del Nord Europa) alle ricorrenze: la festa della mamma, quella della donna, San Valentino e il giorno dei defunti, che rappresentano più del 50% degli acquisti annui. 
   

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