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Alimentare: a Cibus 'sogno americano', mercato da 1.500 miliardi

Per le aziende italiane vale dieci volte quello europeo

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 09 MAG - Un mercato 'smisurato', quello americano, per il cibo e il bere made in Italy. Un mercato che vale "complessivamente 1. 500 miliardi di dollari, dieci volte quello europeo, che non arriva a 150 miliardi". È quanto emerso a Cibus, in occasione del convegno 'Usa4 Cibus: le opportunità per le aziende italiane di investire negli Stati Uniti nell'epoca dell'Inflation Reduction Act'.
    Il dibattito promosso in collaborazione con la camera di Commercio americana in Italia ha evidenziato come quello a stelle e strisce sia un mercato enorme e ricco di potenzialità, anche se complesso e difficile da aggredire in cui le occasioni per fare affari sono legate all''Inflaction Reduction Act' varato dall'Amministrazione Biden che mette a disposizione delle imprese, anche straniere, crediti fiscali per localizzare progetti legati all'energia pulita che interessa anche il mondo agroalimentare, un settore che rappresenta il 10% emissioni serre degli Stati Uniti. Inoltre, una spinta potrebbe arrivare dal programma 'Selected Usa', disponibile da giugno per agevolare gli investimenti che creano posti di lavoro di qualsiasi tipo e dimensione, per tutte quelle aziende che vogliono investire o espandere i loro investimenti.
    "Per continuare a crescere - ha osservato Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, teatro di Cibus - dobbiamo trovare modelli di internazionalizzazione più rilevanti. Negli Stati Uniti le opportunità sono offerte non solo dai grandi player della grande distribuzione, ma anche a livello locale c'è un interessantissimo 14% di operatori, che da soli valgono più del mercato italiano. Inoltre alcuni trend, che in Europa si sono fermati, oltreoceano continuano a crescere, come l'organic, trainato dalla Generazione Z e - conclude - dai millennial che chiedono di consumare meno e sempre meglio".
    (ANSA).
   

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