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Frena l'export di vino italiano, +4,7% a valore nel semestre

Osservatorio Uiv-Vinitaly, -10% a giugno ne dimezza la crescita

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 30 AGO - Rallenta la corsa dell'export di vini italiani nei paesi extra Ue nel primo semestre, pur mantenendosi in terreno positivo. Con quasi 4,7 milioni di ettolitri esportati tra gennaio e giugno e un consuntivo dei sei mesi a 2,1 miliardi di euro, l'extra-Ue si conferma così la piazza-locomotiva del mercato, a fronte di una domanda comunitaria sin qui sensibilmente più fredda. Lo fa sapere l'Osservatorio Uiv-Vinitaly che ha elaborato gli ultimi dati export ufficiali relativi ai top 12 Paesi della domanda. La frenata delle spedizioni è dovuta ad un giugno molto negativo, che ha segnato -10% volume e -7% valore la variazione tendenziale per sparkling e imbottigliati fermi e frizzanti, con un -13,5% nelle quantità per questi ultimi. Rispetto ai primi 5 mesi 2024, il totale volume del semestre è passato da +10% di maggio a +6,3% di metà anno, mentre a valore passa da +7,3% a +4,7%.
    Tutti i top 12 Paesi della domanda extra-Ue, ad eccezione di Sud-Corea, Messico e Australia, registrano nell'ultimo mese un arretramento degli ordini di vini in bottiglia fermi e frizzanti tricolori, che chiudono così il semestre dimezzando la crescita volumica registrata appena 30 giorni prima (+4,4% rispetto a +8,5%), con i valori che da +6% scendono a +3,5%.
    In leggera contrazione anche gli spumanti, con volumi esportati passano da +18% a +14,5%, con i valori da +12,3% a +9,3%. Il prezzo medio complessivo del semestre si attesta su un tendenziale di -1,5%. Oltre ai prevedibili acquisti in picchiata di Russia (-25%) e Giappone (-10%), a giugno l'Osservatorio rileva performance a volume in rallentamento in particolare per Regno Unito (-15%), Svizzera (-12%), Canada (-18%) e Cina (-12,5%). Segnali di stanchezza anche dagli Usa (-4,8%, con +1% a valore), che restano positivi pur con una crescita sostenuta dagli spumanti ma meno evidente (da +4,5% di maggio a +2,9% di giugno); si è infatti accentuata la forbice tra la domanda di imbottigliati fermi e frizzanti (-9% a volume il tendenziale del mese di giugno) e quella relativa agli sparkling (+5%). (ANSA).
   

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