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Tutto sul Parmigiano reggiano, ecco l'Archivio storico digitale

Serata evento a Parma, svelata la nuova identità musicale

Tutto sul Parmigiano reggiano, ecco l'Archivio storico digitale

Redazione Ansa

- PARMA - Oltre 1.500 fotografie, 200 video, 3mila documenti di ogni tipo, dalle illustrazioni ai verbali dei consigli di amministrazione: tutta la storia del Consorzio del Parmigiano reggiano è ora accessibile online grazie all'Archivio storico digitale presentato questa sera a Parma nella serata evento al Teatro Regio per i 90 anni del Consorzio, alla presenza del presidente Sergio Mattarella e del ministro Francesco Lollobrigida.
    Una piattaforma online (https://archiviostorico.parmigianoreggiano.com/it) che raccoglie un patrimonio di storia e tradizione italiana. Tra i materiali anche la storia della comunicazione del Consorzio, dai Caroselli dei primi anni Sessanta con protagonisti Giorgio Gaber e Francesco Mulé, fino alle campagne televisive e ai manifesti pubblicitari. Un lavoro di ricerca e digitalizzazione notevole realizzato dall'azienda italiana Promemoria Group.


    Durante la cerimonia è stata suonata in anteprima anche la nuova "Identità sonora" del Parmigiano reggiano, realizzata dall'agenzia BrandMozart. Un brano intitolato "7 battiti" che si richiama al rituale della "battitura" delle forme di parmigiano.
    È stato eseguito dalla Gerardo Di Lella Grand Òrchestra, che ha anche suonato le note di alcune delle musiche più emblematiche che hanno fatto la storia degli ultimi 90 anni.


    La serata è stata anche un'occasione per riflettere sull'importanza sociale del Parmigiano Reggiano. La Dop è una risorsa economica che alimenta consumi per oltre 3 miliardi di euro all'anno, con 292 caseifici produttori, oltre 2.100 tra allevatori e conferenti latte, e una filiera produttiva che coinvolge oltre 50.000 persone. Il Parmigiano Reggiano punta anche a preservare l'unicità della dorsale appenninica emiliana, "ed è il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna": oltre il 21% della produzione totale, secondo dati del Consorzio, quindi circa 861.000 forme, è concentrata negli 83 caseifici di montagna che impiegano oltre 800 allevatori.
    
   

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