Le calorie in eccesso provengono non da un solo alimento, ma da tutto ciò che si mangia e si beve, chiarisce Assobibe, nel ricordare che in Italia i consumi di bibite gassate rappresentano meno dell'1% dell'apporto calorico quotidiano di un adulto, che scende nei bambini allo 0,6%. Secondo l'Associazione, inoltre, non c'è correlazione tra consumi di soft drinks e tassi di obesità.
E proprio sui questo fronte occorre un impegno condiviso, dove ognuno deve fare la sua parte. Dal 2008 al 2016, ad esempio, i produttori di bevande analcoliche in Italia hanno ridotto del 22,5% le calorie immesse sul mercato, del 20% lo zucchero immesso al consumo, e hanno aumentato del 41% la disponibilità di prodotti riformulati a ridotto o nullo contenuto calorico.
Alle Amministrazioni competenti, conclude Assobibe, spetta la promozione di campagne di educazione alimentare e stili di vita corretti basati su solide evidenze scientifiche. Ai consumatori spetta di fare scelte libere, responsabili e consapevoli, in base ai gusti e stili di vita. (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it