- Il fico d'India sarà il frutto del futuro alla luce dei cambiamenti climatici con stagioni sempre più calde e lunghi periodi con poche piogge. Questa pianta.
infatti, è una delle più efficienti per far fronte alla siccità e, meno acqua ha più vitamina C e altre sostanze contiene. A segnalarlo è stata la prima puntata del format "La Natura dal campo alla tavola" in onda su 7 Gold, dove è stato ricordato che per produrre 1 kg di fichi d'India vengono consumati circa 20 litri di acqua all'anno, quindi una quantità minima rispetto, ad esempio, ai 60 litri per l'arancia e 80 litri per kg di mele.
Carlotta Rapisarda, biologa nutrizionista ha sottolineato che "con meno acqua a disposizione, i frutti hanno dimensione minore, ma maggior tenore di vitamina C, zuccheri e betalaine (pigmenti naturali di colore rosso e giallo che sostituiscono le antocianine). Avere frutti con un elevato contenuto nutrizionale, nonostante un'irrigazione volutamente deficitaria, apre ampie prospettive per il futuro".
A questo proposito, infatti, il Consorzio Euroagrum di Catania ha finanziato una ricerca proprio sulla coltivazione con bassa irrigazione. "In Sicilia se ne coltivano 10 mila ettari circa 400 solo nella zona di produzione del Ficodindia dell'Etna Dop in provincia di Catania", spiega Salvatore Rapisarda, direttore del Consorzio Euroagrumi di Biancavilla, precisando che ci sono tre varietà: La Gialla o Sulfarina la più diffusa, La Rossa o Sanguigna, apprezzata poiché contiene meno semi e La Bianca o Muscaredda, la più pregiata.
Un frutto che, a detta dello chef Alessandro Diolosà, può essere anche una base per la FicoPizza, una variante della pizza che" ha nell'impasto un estratto di polpa di fico d'India insieme ai grani antichi siciliani",