(ANSA) - ROMA, 18 GIU - L'80% delle aziende di trasformazione
alimentare adotta almeno una pratica di economia circolare per
valorizzare le eccedenze e ridurre gli scarti. Si tratta di
321mila tonnellate l'anno di eccedenze donate o riutilizzate.
Secondo la ricerca 8 aziende alimentari su 10 utilizzano già
almeno una pratica di economia circolare, tra riuso per fini
sociali e non) e valorizzazione di residui e scarti non più
edibili, ma anche vendite su mercati secondari, trasformazione o
cessione per l'alimentazione animale. In Italia, le grandi e
medie aziende donano circa 139mila tonnellate di eccedenze
edibili per anno, mentre ne riusano in altra forma altre circa
182mila tonnellate. Pratiche complementari che non si escludono
a vicenda, la cui adozione risente molto delle dimensioni
aziendali: il 70% delle grandi valorizza le eccedenze tramite
donazione e altre forme di riuso, mentre la percentuale scende
al 47% delle medie e al 31% delle piccole. In quest'ambito le
startup ricoprono un ruolo fondamentale con soluzioni innovative
per migliorare la sicurezza alimentare, promuovere un uso più
efficiente delle risorse, ridurre gli impatti ambientali,
sostenere e tutelare i territori. A livello mondiale, sono
2.270 le agrifood fondate tra il 2019 e il 2023 che perseguono
uno o più obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030,
pari al 23% di quelle della filiera agroalimentare, e si
concentrano innanzitutto su obiettivi di sostenibilità
ambientale, rendendo più efficiente l'utilizzo delle risorse.
(ANSA).
In Italia l'80% delle aziende alimentari combatte lo spreco
Food Sustainability, 321mila tonnellate le eccedenze ogni anno