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Assitol, nelle giuste quantità il pane è buono anche per il cuore

Il 29 settembre si celebra la Giornata Mondiale del cuore

Redazione Ansa

- Il pane, alimento base della Dieta mediterranea e più antico prodotto da forno, aiuta il benessere cardiaco, a patto di consumarlo nelle dosi giuste e scegliendo con cura il tipo di pane. Lo ricorda il Gruppo Lievito di Assitol, in occasione della Giornata Mondiale del cuore, che si celebra il 29 settembre.


    "Come aziende del settore agroalimentare - osserva Daniele Meldolesi, presidente del gruppo Lievito - siamo consapevoli del rapporto tra cibo e salute. Ecco perché, in questa ricorrenza, ci sembra giusto sottolineare come il pane, di cui il lievito è l'anima, non sia da evitare, ma, al contrario, vada inserito in maniera corretta proprio nell'ambito della prevenzione dei problemi cardiaci".


    Secondo le Linee Guida del Crea, il Consiglio per le ricerche in agricoltura ed economia agraria, il pane è un alimento indispensabile nell'ambito di una sana alimentazione. Dal punto di vista nutrizionale, è una buona fonte di carboidrati complessi, composti che rappresentano la principale fonte di energia per il nostro organismo. Inoltre contiene proteine vegetali e vitamina B1, entrambe essenziali per tutte le nostre principali funzioni vitali.


    Il vero dilemma, secondo Assitol, è quanto mangiarne. La dose ideale in un pasto è rappresentata da una fetta, pari a circa 50-70 grammi. Sarebbe bene non sovrapporlo ad altri cibi ricchi di carboidrati e, se non si esagera con le quantità, la presenza di proteine vegetali e fibre aiuta a contrastare il colesterolo, nemico numero uno del cuore. Inoltre già da tempo panificatori artigianali e aziende del mondo bakery hanno diminuito il contenuto di sale nel pane. Grazie a questa accortezza, oggi sul mercato sono molte le tipologie di questo prodotto a ridotto contenuto di sodio.


    Assitol ribadisce che il lievito contenuto nel pane non fa ingrassare né, tantomeno, provoca gonfiore. Il processo di lievitazione si ferma nel momento in cui l'impasto viene cotto, in particolare se si superano i 50 gradi. Il lievito, a queste temperature, muore. L'accusa, troppo spesso rivolta a questo ingrediente di provocare problemi intestinali o di far "lievitare" il peso è quindi del tutto anti-scientifica. Al contrario, ricorda Meldolesi, "il lievito per panificazione è stato il primo probiotico impiegato dall'uomo, poiché si tratta di un microrganismo che, letteralmente, dona salute al suo ospite, cioè l'uomo". Il Saccharomyces cerevisiae, infatti, prende vita grazie alla fermentazione del melasso, un sottoprodotto dello zucchero. Questa sua struttura di origine naturale ne fa un concentrato di nutrienti benefici: vitamine del gruppo B, proteine e minerali.
   

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