E' arrivata la primavera quando in mare sotto costa i pescatori iniziano ad avvistare le seppie e le alici. E' quello che sta succedendo nel tratto dell'Alto Adriatico, mare poco profondo dove le specie ittiche risentono di più delle variazioni di temperatura.
Quando queste due specie si spostano verso la costa per la riproduzione, basti sapere che le alici vivono ad profondità anche di mille metri, è il segnale che le acque si fanno più calde e che la stagione sta cambiando. Nel Sud del Mediterraneo, invece, con acque profonde e temperature solitamente più alte, qualche grado in più o in meno non fa la differenza. Ma il clima di quest'anno ha giocato un ruolo decisivo anche per gli allevamenti di ostriche, vongole e mitili, che hanno tratto dei vantaggi dalle numerose perturbazioni di questi ultimi mesi. Il maggior apporto di acque fluviali in mare, infatti, dovuto alle abbondanti piogge arricchisce di nutrienti l'ecosistema e un mare più ricco fa crescere meglio e più velocemente i molluschi. Quindi sui banconi la qualità di questi prodotti dovrebbe essere eccellente.
Come ogni periodo dell'anno è bene ricordare che anche il pesce ha la sua stagionalità. Scegliere determinate specie, ricorda Federcoopesca, significa minimizzare i costi di importazione, trasporto e conservazione, a vantaggio di sapore, salvadanaio ed ecosistema. Il calendario ittico di aprile, oltre ad alici e seppie, indica calamaro, calamaretti, cannocchia, cefalo, gamberetti rosa, granchi, mormora, nasello, occhiata, pagello, palamita, pescatrice, pesce San Pietro, pol
Con la primavera alici e seppie arrivano sottocosta
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