(ANSA) - ANCONA, 30 MAG - Si intensifica la protesta delle
marinerie contro il caro gasolio. Intorno alle 23 di ieri sera
tre tir carichi di pesce di importazione sono stati bloccati al
porto di Ancona.
I pescatori hanno impedito fino alle 4 di
stamattina agli autotrasportatori di scaricare dai mezzi il
pescato proveniente dall'estero. Le marinerie dell'Adriatico
sono in sciopero dal 23 maggio per protestare contro i prezzi
del gasolio alle stelle che hanno ridotto al lumicino i profitti
di chi vive di pesca. Il blocco dei tir in via Mattei, zona Zipa
davanti al cantiere Crn, è andato avanti per diverse ore, poi i
pescatori hanno consentito lo scarico delle merci già ordinate e
il presidio è stato tolto. In mattinata, in una riunione,
decideranno il da farsi, ma l'intenzione è chiedere ai
commercianti di non ordinare più pesce estero per la durata
dello sciopero.
"Non abbiamo avuto ancora nessuna risposta dal governo"
spiegano, e la protesta monta e si fa più serrata. "Noi siamo in
sciopero e i commercianti aumentano l'importazione di pesce -
dicono dal presidio nello scalo - è ingiusto, chiediamo ai
commercianti da adesso e per tutta la settimana in cui siamo
fermi, di non far arrivare i bilici di pesce dall'estero. Invece
del pesce italiano, stanno acquistando pescato da Francia,
Spagna, dalla Croazia e noi non riusciamo ad andare avanti a
causa del costo del gasolio, praticamente triplicato in pochi
mesi, siamo esasperati, abbiamo famiglie da sfamare". I
pescatori sono arrabbiati e annunciano che la protesta si farà
ancora "più serrata". Al porto di Ancona sono giunti un
centinaio di pescatori anche da Pescara, San Benedetto del
Tronto, Civitanova Marche. (ANSA).
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