(ANSA) - TERMOLI, 31 MAG - Pescatori di Termoli manifestano,
oggi, in porto con un nuovo flash-mob in tre zone diverse dello
scalo, in serata riunione di tutta la marineria molisana e
domani tutte le unità di pesca scenderanno di nuovo in banchina
al grido di "pronti ad andare in pesca, ma non si può" a causa
del caro gasolio.
Oggi il presidente dell'Associazione Armatori Pesca del Molise
sottolinea il "nulla di fatto" del tavolo di crisi aperto a Roma
la scorsa settimana.
"Le associazioni di categoria ci hanno
informato che nulla è cambiato e che nemmeno si sono incontrati
- ha dichiarato Marinucci -. L'unico esito positivo finora
riguarda la pubblicazione del decreto che assegna 15 milioni per
sostenere le imprese di pesca. Una media di 3.800 euro una
tantum a imbarcazione, con 3 persone di equipaggio imbarcato e
un consumo di 1000 litri di gasolio al giorno. Non è ancora
chiaro, però, se la richiesta della regolarità contributiva sia
una condizione di ammissibilità o di erogabilità, come richiesto
dalle associazioni di categoria. La principale richiesta, ovvero
la diminuzione del prezzo del gasolio, non è stata presa in
considerazione dal Governo. Per le altre misure: credito di
imposta, attivazione della cassa integrazione, fermo volontario
tipo bellico e pagamento del fermo 2021, non se ne parla ancora.
E i tempi sono più che lunghi. Ringraziamo, comunque, il
sottosegretario Battistoni e il Mipaaf, ma chiediamo tempi più
celeri perché fine mese è arrivato e non sappiamo come pagare un
compenso accettabile ai marinai".
Prosegue, quindi, lo stato di agitazione. I marittimi sono al
lavoro per organizzare una grande manifestazione a Roma.
Intanto, dalla marineria termolese Concetta Papponetti si
rivolge a Mattarella e Draghi. "A voi presidenti della nostra
bella Italia, mi auguro che ascoltiate questo mio sfogo. Sono
mamma di pescatori di Termoli e, con altre marinerie d'Italia,
chiedo: come mai i pescatori non sono mai ascoltati?". (ANSA).
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