(ANSA) - ROMA, 03 OTT - Il 70,5% degli italiani ritiene la
pesca un settore fondamentale per l'economia nazionale, un
valore che sale al 92,7% tra gli addetti ai lavori. Tuttavia,
persistono preoccupazioni legate alla redditività (25,8%) e alle
condizioni di lavoro (39,2%), con un'alta percentuale che
associa alla pesca l'idea di un lavoro duro, faticoso e poco
remunerativo. Nonostante la percezione negativa, una quota
significativa della popolazione riconosce l'importanza della
pesca come attività legata alla tradizione e al rispetto per la
natura (30,9%). È quanto emerge dal nuovo Rapporto di Ugl
Agroalimentare settore Pesca "Ricambio generazionale e
formazione: orientamenti e pregiudizi degli italiani
sull'occupazione nel settore pesca e acquacoltura", realizzato
dall'Istituto demoscopico Lab21.01 e presentato alla Sala
Capitolare del Senato. Lo studio analizza le percezioni degli
italiani riguardo al settore della pesca e dell'acquacoltura,
con particolare attenzione alle sfide del ricambio generazionale
e alla necessità di una maggiore formazione per attirare le
nuove generazioni. In relazione al ricambio generazionale il
55,6% degli intervistati vede la transizione come un'opportunità
di sviluppo e sopravvivenza, mentre solo il 9,1% lo percepisce
come una minaccia per la tradizione. Tra i fattori che
scoraggiano i giovani dall'intraprendere una carriera nella
pesca spiccano la "scarsa valorizzazione sociale del mestiere"
(19,8%) e la "mancanza di prospettive di crescita professionale"
(15,2%). Le difficili condizioni lavorative e i bassi guadagni
sono altre barriere che incidono negativamente sull'attrattività
del settore. Infine il 39,3% degli intervistati del comparto
ritiene essenziale offrire percorsi di formazione moderni e
specializzati per attrarre i giovani. (ANSA).
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