- Ostriche Made in Italy e lupini di mare sulle tavole di Natale per sopperire il vuoto lasciato dalle vongole veraci nostrane, ormai decimate dal granchio blu.
L'invasione di questa specie aliena ha tagliato drasticamente la produzione concentrata in Emilia-Romagna e Veneto, con prezzi all'ingrosso passati dagli 8 euro al chilo nel 2022 agli attuali 18 euro, sempre che si trovino e siano davvero italiane. Lo fa sapere Bmti, Borsa merci telematica italiana, spiegando che per poter rispondere all'alta domanda anche da parte del settore della ristorazione nell'ultimo anno, si è dovuto attingere ad allevamenti esteri, come quelli del Portogallo e della Francia.
Contrariamente a quanto sta accadendo alle veraci, per le vongole lupino non ci sono particolari variazioni, con prezzi scesi del 10% in quest'ultimo anno, grazie ad un'alta disponibilità di prodotto soprattutto in Adriatico, attestandosi all'ingrosso tra i 5 e gli 8 euro/kg a seconda della taglia.
Lupini che non sono stati danneggiati dal granchio blu perché, come spiega all'ANSA Vadis Paesanti produttore e vicepresidente Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, "pur non avendo ragioni scientifiche, la conformazione del guscio più spesso rispetto alle vongole allevate e il fatto che deve andare in mare a cercarle, li rende una preda più impegnativa. Inoltre le aree di pesca dei lupini sono meno infestate di granchi rispetto agli allevamenti". Qualche difficoltà è stata procurata comunque dalla mucillagine, causata dalle alte temperature del mare della scorsa estate, causa di moria per soffocamento.
Un altro prodotto sempre più richiesto durante le festività, è l'ostrica apprezzata per le sue carni delicate e il sapore intenso. Allevamenti in continua espansione, tanto che c'è una proposta di abbassare l'Iva al 4%, ma la produzione nostrana è di circa 200 tonnellate l'anno per un import di oltre il 90% per lo più dalla Francia. Le aziende riescono comunque produrre ostriche con fasce di prezzo diverse in base alla fase dell'ingrasso; il chè si traduce in una forbice che va dai 4 euro/kg, per la piccola pezzatura usato soprattutto per il consumo da cotto, a oltre i 40 euro/kg come per la varietà del Delta del Po. Non sono mancate anche in questo caso i danni causati dal granchio blu che ha distrutto il novellame negli allevamenti dove si utilizzava la tecnica dei filari, tanto che ora i produttori sono stati costretti a riorganizzarsi con delle ceste sospese in modo da salvaguardare il prodotto. (ANSA).