Anche l'esportazione di olio d'oliva e' aumentato del 71,5% a dimostrazione del cambiamento in corso nelle abitudini alimentari dei serbi, che apprezzano sempre di più i prodotti di qualità provenienti dall'Italia.
L'Italia, dopo la Spagna, è il maggior produttore mondiale di olio d'oliva e ha fatto della qualità e della tipicità di questo prodotto, uno dei simboli della famosa "dieta mediterranea", studiata dal fisiologo americano Ancel Keys nel secondo dopoguerra, osservando le abitudini alimentari dei contadini dell'Italia del sud e rilevandone i notevoli effetti benefici sulla salute.
Dal 2010 la dieta mediterranea è stata riconosciuta dall'UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell'umanità.
"L'olio d'oliva ha 6000 anni di storia ed esistono 2000 specie di olive legate alla tipicità del territorio, ma di queste ben 600 sono solo in Italia", ha rilevato tra l'altro Mario Amelio, esperto italiano dell'Associazione Nazionale Assaggiatori d'olio d'oliva, presente oggi all'evento di Belgrado per raccontare ai serbi le meraviglie di questo prodotto tipico del "Made in Italy".
La settimana della cucina italiana nel mondo si svolge dal 15 al 28 novembre con appuntamenti in moltissimi Paesi e anche in Serbia sono in programma 12 eventi, organizzati dall'Ambasciata d'Italia, dall'ICE e dall'Istituto di Cultura, in collaborazione con la Camera di Commercio mista, Confindustria, il Consolato onorario a Subotica e con il sostegno di Maxi, AgriSer, Alitalia e Slow Food Serbia. (ANSAmed) Leggi l'articolo completo su ANSA.it