- L'uva da tavola fa turismo. A confermarlo è la seconda edizione dell'evento 'Regina di Puglia' del Comune di Noicàttaro che ha fatto il punto in un convegno dedicato al marketing territoriale, supportato con dati di un Osservatorio curato da Mario Schiano Lomoriello di Ismea. Basti pensare che nel 2023 i turisti sono stati 16 milionii (+4% rispetto al 2022), di cui 5 milioni stranieri, con tedeschi e francesi in pole position, i Paesi verso cui la Puglia esporta maggiormente la sua uva.
L'Italia, fa sapere l'Ismea, è la terza potenza mondiale e la prima in Europa per questo prodotto; la Puglia vale il 57% della produzione nazionale. Uva da tavola che è il secondo prodotto ortofrutticolo italiano per export, con un fatturato 2023 pari a 821 milioni di euro, dopo la mela arrivata a 916 milioni.
La sfida ora è agganciare questo primato pugliese alla grande risorsa regionale del turismo. Secondo l'esperto di marketing Stefano Soglia, "'Regina di Puglia' può essere l'evento-pilota per raccontare un prodotto del territorio, con i luoghi dove si raccoglie e si lavora". Già oggi il turismo legato alla scoperta dei prodotti agroalimentari vale il 10% della domanda turistica globale e la Puglia si presta come poche altre regioni a questa ibridazione.
"L'uva-turismo potrà decollare - ha precosato Soglia - se i privati ci credono e se intervengono nuove figure e professionalità, ma è indispensabile una risposta a livello di sistema", con istituzioni municipali che guardino avanti e che ragionino in termini di territorio oltre i singoli confini". I Comuni che, partendo da 'Regina di Puglia', hanno dato vita alla Rete 'Terre dell'Uva', oltre a Noicàttaro, sono Rutigliano, Mola di Bari, Castellaneta, Adelfia, Casamassima e Polignano a Mare.