Offrire un caffè è una dimostrazione di gentilezza per 9 italiani su 10. E diventa anche un atto di solidarietà universale, come vuole sottolineare la Giornata del "caffè sospeso" che, dal 2010, si celebra oggi grazie alla Rete del caffè sospeso e di altre associazioni. Il 10 dicembre è la data che l'Onu ha scelto per celebrare la Giornata Mondiale dei diritti umani, e l'iniziativa vuole sottolineare il valore di altruismo che offrire un caffè a chi vive un momento spiacevole può rappresentare.
Del resto, come evidenziato dall'indagine "Se è italiano… si sente! - Gli Italiani e il Caffè" condotta da AstraRicerche per il Consorzio Promozione Caffè, per il 91,2% degli intervistati è un gesto di gentilezza verso chi ci sta intorno. Questa tradizione si è diffusa nel capoluogo campano durante la Seconda Guerra Mondiale quando non tutti potevano permettersi di bere un caffè al bar, per questo chi aveva la disponibilità economica pagava una tazzina in più, lasciandola a qualcuno che potesse averne bisogno.
L'orizzonte del caffè sospeso, con gli anni, è andato oltre quello di Napoli e le iniziative che hanno portato a declinare questo messaggio di altruismo in diverse lingue sono numerose: dal "suspended coffee" negli Stati Uniti o nel Regno Unito, al "cafè pendiente" che si può donare a Madrid come a Buenos Aires, il "cafè suspendu" molto popolare in Belgio e infine l'"Uppskjuten" svedese. "Offrire un caffè dimostra attenzione, affetto e cura verso l'altro. Non è un caso che questa bevanda sia diventata un simbolo universale di solidarietà grazie alla tradizione del caffè sospeso, che fa sentire meno sole le persone che stanno vivendo un momento di disagio nel segno della generosità", sottolinea Michele Monzini, presidente di Consorzio Promozione Caffè, che da oltre 30 anni riunisce le principali aziende che producono e commercializzano le diverse tipologie di caffè oltre che i produttori di macchine professionali per l'Ho.Re.Ca. e fornitori di attrezzatura.
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