Quando si tratta di agroalimentare, non sono più solo i "nativi digitali" a comprare online, ma ormai anche gli "anta". Clienti informati e consapevoli che apprezzano l'innovazione quando porta comodità e servizio e che guardano ad altri fattori oltre al prezzo, senza dimenticare il negozio fisico.
In particolare, secondo i dati di Nielsen sulla Gdo il 28% delle famiglie italiane ha effettuato almeno una spesa alimentare online (6,9 milioni; +23%) e la classe di età con il maggiore tasso di crescita (+28%) sono i baby boomers, oltre metà dei quali (53%) acquista oggi cibo online. Vicinanza e velocità insieme con facilità ed efficienza sono i principali driver.
Il negozio fisico rimane però fondamentale: vengono effettuate in-store il 63% delle scelte di prodotto e il 67% di quelle di brand. "In Italia abbiamo cominciato a consegnare prodotti alimentari attraverso il servizio Prime Now nel 2015 a Milano - ha sottolineato Giulia Polci, di Amazon Prime Now - ed è stato subito un grande successo. Da un mese abbiamo aperto il servizio a Roma. Tra i prodotti più richiesti ci sono acqua, frutta e verdura".
Per Massimo Baggi, Marketing Manager di Finiper "nell'attuale evoluzione la vera concorrenza alla grande distribuzione non sono più gli altri supermercati, ma il fuoricasa e le nuove modalità di consegna, che ormai contano per il 40% circa. Per mantenere il vantaggio competitivo, l'iper sta cambiando e diventa un'autentica food arena dove il cliente può non solo acquistare, ma fare un esperienza col cibo".
Anche gli 'anta' comprano food online
Seconda dati Nielsen il 28% delle famiglie fa la spesa on line