Un piccolo agglomerato di case in pietra con le tegole di terracotta, attorno a una chiesa, i trattori che borbottano trasportando il mosto da travasare, gruppi di pecore che vagano mentre cani sornioni le guardano sdraiati. Al centro del borgo santa Rita, a una manciata di km da Caltanissetta tra Delia e Sommatino, fino agli anni '70 con 600 abitanti ora solo con una ventina, c'è lui il fornaio sognatore Maurizio Spinello, 41 anni, due figli, che nel '99 ha aperto il suo ''Forno santa Rita'' e fa il pane di una volta che dura giorni, la farina bio, la pasta con i grani antichi, i biscotti e che vuole fa rinascere il suo borgo trasformandolo in un luogo del gusto.
Ecco il sogno di Spinello: trasformare santa Rita in un agglomerato vivo che diventi un centro di eccellenza delle antiche culture.
''Immaginate - dice - cosa sarebbe questo posto con le case aperte piene di botteghe di artigiani che lavorano il legno, il vimini, con due trattorie che preparano piatti con verdure dell'orto, coi formaggi e le carni locali, coi B&B, dove la gente viene a fare turismo esperienziale: a imparare l'arte del vino, dell'olio, del formaggio, del pane. Siamo al centro della Sicilia, qui si arriva facilmente da Palermo, Catania, Caltanissetta, Agrigento''.
Le vecchie case di santa Rita sono di decine di proprietari, è una difficoltà: non è facile mettere d'accordo i componenti di una stessa famiglia per ristrutturare i caseggiati o convincerli a vendere. Ma Spinello è un sognatore: il primo sogno l'ha realizzato: un forno che produce prodotti di alta qualità. Ora aspetta di coronare il secondo: vedere il borgo santa Rita ripopolarsi e ospitare gente di tutto il mondo.
Maurizio, il fornaio sognatore che fa rivivere il borgo
Farine bio, grani antichi per nuovo luogo del gusto nel nisseno