TORINO - La rete dei 540 Cuochi dell'Alleanza, creata da di Slow Food, ha lanciato l'appello "Ripartiamo dalla terra" per chiedere al Governo e agli enti territoriali "di sostenere con iniziative concrete la migliore agricoltura d'Italia e la ristorazione di qualità". L'iniziativa ha già raccolto 2500 adesioni di cuochi, ristoratori, artigiani, contadini e cittadini ed è infatti aperta alla sottoscrizione di tutti. I promotori chiedono di estendere il credito di imposta, agli acquisti di prodotti agricoli e di artigianato alimentare di piccola scala legato a filiere locali, in una misura pari almeno al 20%, da aumentare al 30% nel caso in cui tali aziende pratichino un'agricoltura biologica, biodinamica, o siano localizzate in aree marginali, disagiate e di particolare valore ambientale del nostro Paese L'appello ricorda che, secondo recenti dati di Unimpresa, "il 30% delle attività commerciali di vendita al dettaglio e somministrazione a giugno non avrà le condizioni economiche per ripartire e non riaprirà. Il 60% dei piccoli produttori alimentari ha già accusato cali di fatturato, tra questi quelli supportati dai progetti di Slow Food (Presìdi, Mercati della Terra, Comunità di produttori, le reti Slow Beans e Slow Mays, e altre).". Per Slow Food "i veri nemici da combattere nel post pandemia saranno ancora la perdita di biodiversità, l'erosione del territorio, l'inquinamento dell'aria, dell'acqua, l'impoverimento della fertilità nei nostri terreni, la cementificazione, l'abbandono delle aree rurali e dei piccoli borghi, lo spreco alimentare, lo sfruttamento del lavoro, l'indifferenza per chi produce con attenzione alle ragioni e ai tempi della natura e l'individualismo, che fa prevalere l'io sul senso di comunità. (ANSA).
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