A mettere a punto il procedimento è la start up californiana Just, che ha impiegato due anni a ottenere il via libera da parte di una commissione di sette persone che ha valutato tutte le fasi del processo di produzione. Le 'pepite' di pollo sono state ottenute mescolando la carne ricavata facendo crescere le cellule prelevate da un animale con proteine di origine vegetale, e verranno vendute per ora in un singolo ristorante sotto il nome di carne 'coltivata'. Il costo non è stato ancora reso noto, ma sarà sicuramente inferiore rispetto agli oltre 300mila dollari del primo hamburger 'sintetico' presentato nel 2013. "Il piano è passare da un ristorante a cinque a dieci - afferma Josh Tetrick, ad dell'azienda -, per poi espanderci nella grande distribuzione e in seguito allargarci ad altri paesi".
Diverse aziende, ricorda la rivista, stanno lavorando su carni 'alternative', che sono considerate più 'accettabili' dal punto di vista ambientale rispetto agli allevamenti intensivi.
Recentemente Memphis Meats, una delle compagnie più grandi che ha finanziatori come Bill Gates e Richard Branson, insieme ad altri produttori ha fondato un gruppo che lavora con le agenzie regolatorie statunitensi per arrivare ad una approvazione anche in quel paese. (ANSA).
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