La nuova epidemia è partita nella prima decade di agosto a Bari Sardo in due allevamenti. A distanza di 20 giorni riguarda 32 Comuni (coinvolgendo soprattutto le province di Nuoro e Ogliastra e Oristano), 28.404 capi coinvolti, con 2.290 che presentano sintomi e 107 morti. Mentre sono 12 i focolai sospetti che riguardano 2.198 capi, 13 dei quali presentano sintomi.
"La crescita repentina dei focolai testimonia che il morbo della blue tongue si sta espandendo a macchia d'olio - afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, questo significa che adesso occorre lasciare da parte le polemiche e concentrare le forze per fermare il morbo mettendo in sicurezza gli allevamenti (ci sarà tempo per approfondire se ci sono stati degli errori e conoscere chi li ha commessi), e cominciando a vaccinare laddove non si è fatto dalle zone più a rischio".
"Con un intervento immediato e massiccio è possibile limitare i danni evitando perdite ed immagini che nel recente passato hanno fatto male a tutti - secondo il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Allo stesso tempo è però necessario programmare dei rimborsi per gli allevatori che hanno subito la perdita delle pecore". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it