"L'asterisco è un'informazione retaggio di un mondo passato che non esiste più, che poggiava anche sull'implicita convinzione che un alimento surgelato fosse un prodotto di qualità inferiore rispetto al fresco - ha detto il presidente Iias, Giorgio Donegani - una concezione anacronistica che finisce per penalizzare gravemente questi prodotti. Per comprendere quanto questa idea sia sbagliata, basta ricordare che i surgelati sono così tecnologicamente avanzati da mantenere intatte tutte le qualità nutrizionali del prodotto fresco; subiscono infatti un congelamento ultrarapido in cui raggiungono in brevissimo tempo i -18°C determinando la formazione di micro-cristalli di acqua che lasciano il prodotto pressoché intatto. Di contro, un prodotto fresco, come ad esempio una verdura consumata a qualche giorno dalla raccolta, riduce di molto il proprio contenuto di nutrienti. Quanto al consumo domestico, i consumi dei surgelati nel 2020 hanno superato per la prima volta i 15 kg di consumo pro-capite annuo. Inoltre, il 92% degli italiani dichiara di usarli quando gli analoghi freschi non sono disponibili o di stagione e lo fanno soprattutto se si tratta di vegetali (25%)". (ANSA).
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