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Dal Negroni balsamico a chef Borgo, Giulia restaurant sprint

50 vini in mescita, bio e naturali. Motto: cucina comprensibile

A Roma Giulia Restaurant, la sala

Redazione Ansa

ROMA - Un nuovo polo del gusto, nel cuore di Roma, sulla via degli antiquari e del design tra ponte Sisto e Campo de' Fiori. Giulia Restaurant, sotto l'attenta guida del patron Carlo Maddalena e l'appassionata ricerca sui lieviti e stagionalità dello chef Alessandro Borgo, 29 anni, è una inaspettata e felice esperienza del gusto, dall'aperitivo al dopo cena. Tra i piatti più sorprendenti, anche in versione vegana e per celiaci, il brodo che apre il percoso degustativo, la pasta di pasta con ripieno di lasagna e lo gnocco di patate di patate ripieno di baccalà, resi dinamici e al passo coi tempi dallo chef che cura anche la panificazione, casatielli compresi.

Per gli abbinamenti ampia la scelta tra i circa 50 vini in mescita selezionati dal sommelier Fabio Romolo Buratti insieme ai riusciti cocktail di Gianluca Storchi, che firma un Negroni Balsamico di indubbio equilibrio."Facciamo divertire tutti" dice il sommelier proponendo una carta dei vini con piccole realtà di prodotti naturali e biologici fino ai dessert della talentuosa pastry Erika Torres.

L'ingresso su Lungotevere dei Tebaldi, 4/4a svela un privé accessibile anche ai disabili e il fascino di una riuscita ristrutturazione di una storica palazzina con numerose terrazze per pasti en plein air, e la possibilità di prenotare un tavolo intimo sul ponticello per due soli commensali che potranno godere della vista sul "biondo" Tevere e via Giulia. "La cucina è sempre più dinamica, all'insegna di sapori riconoscibili, radicati nella tradizione e ripensati con tecniche moderne, tutti rielaborati in modo nuovo. I cambi di menu, poi, diventano ancora più netti e seguono la stagionalità dei prodotti, - sottolinea Carlo Maddalena, una vita tra la vela e locali di tendenza - Giulia è il locale dove io vorrei andare, il riassunto di tutte le mie esperienze. C'è attenzione al prodotto e una cucina comprensibile, dove in ogni pietanza distingui i sapori degli ingredienti di stagione. Noi cerchiamo sempre corripondenza tra quello declamato nel menu e quello che trovi nel piatto".

Il curriculum dello chef Alessandro Borgo è una garanzia: dopo le prime esperienza in varie trattorie di Roma, approda nello stellato All'Oro con Riccardo Di Giacinto, passando poi per Osteria di Monteverde, Osteria dell'Orologio,Osteria Fernanda, fino al St.George Restaurant di Taormina, dove brilla la stella Michelin grazie alla consulenza del grande Heinz Beck.

Sono due, oltre il menu alla carta, i percorsi degustazione:uno più lungo e a effetto "sorpresa", dall'evocativo nome "Alessandro Racconta", l'altro di cinque portate più amouse bouche e petit four. Per il menu di mare, mai i soliti noti: propongo più sgombro e merluzzo perché, conclude Borgo, c'è un gusto inedito e più sfida nel preparare il piatto rispetto a una spigola.

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