L'apertura di un corridoio per far uscire le navi cariche di grano da Odessa è importante - continua la Coldiretti - anche per salvare dalla carestia quei 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l'alimentazione e risentono quindi in maniera devastante dall'aumento dei prezzi dei cereali causato dalla guerra.
L'Ucraina - sottolinea l'organizzazione agricola - prima della guerra era il secondo fornitore di mais dell'Italia con una quota di poco superiore al 13%, ma garantiva anche il 3% dell'import nazionale di grano, secondo lo studio Divulga. Il fermo delle spedizioni - denuncia la Coldiretti - ha provocato aumento dei costi di produzione con quasi un allevamento da latte su dieci che in Italia è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell'attività, secondo l'analisi della Coldiretti su dati Crea.
"Con il via libera alla partenza delle navi cargo si libera - sottolinea la Coldiretti - lo spazio nei magazzini per accogliere i nuovi raccolti di grano in arrivo tra poche settimane per un quantitativo di stimato di 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti per questa stagione, che collocano comunque l'Ucraina al sesto posto tra gli esportatori mondiali di grano".
(ANSA).
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