(ANSA) - FERRARA - Frutta, verdura, zucca a volontà per ripieni e zuppe, niente spezie. La materia prima assaporata senza altri aromi e apprezzata per la sua qualità, scelta accuratamente da addetti di corte.
Come ha spiegato la docente, autrice di diversi libri e pubblicazioni legati allo sviluppo storico delle tradizioni enogastronomiche, se i ricettari di Lucrezia Borgia non sono oggi conosciuti, le sue abitudini alimentari sono ricostruibili a partire dai cosiddetti 'registri della spenderia' (un elenco in cui i segretari scrivevano quanto acquistato per la cucina e le necessità quotidiane della corte durante i soggiorni estivi a Belriguardo), e sono desumibili dalle descrizioni di Cristoforo Messisbugo, anima dei banchetti della corte estense, particolarmente legato al marito di Lucrezia, Alfonso I d'Este.
Alla biblioteca Ariostea, inoltre, ha spiegato la docente, è conservato un manoscritto dei primi decenni del Cinquecento con oltre 1.200 ricette di cucina, e non solo, che è ormai pronto per la pubblicazione integrale. (ANSA).
Ferrara svela la cucina rinascimentale di Lucrezia Borgia
Ricettari alimenti e dieta ricostruiti dai registri di spenderia