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Surgelati aiutano lotta spreco alimentare grazie a porzionatura

Ne gettiamo 13 grammi a testa, il 2,6% del cibo sprecato in 7 dì

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 SET - Secondo i dati Fao, a livello mondiale, gli sprechi e le perdite alimentari lungo la filiera ammontano a 1,3 miliardi di tonnellate/anno, equivalenti a circa un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano. In occasione della 'Giornata Internazionale di Sensibilizzazione sulla Perdita e sullo Spreco Alimentare (29 settembre), l'IIAS - Istituto Italiano Alimenti Surgelati, in collaborazione con Luca Falasconi (Docente di Politica Agraria dell'Università di Bologna) analizza perché i surgelati rappresentino un alleato nella lotta allo spreco. Dalla porzionatura alla lunga durata, dal packaging al risparmio di acqua ed energia, gli alimenti sottozero si confermano un aiuto concreto per limitare gli sprechi in cucina, sia a livello domestico che di ristorazione. Del cibo gettato, "solo" 13 grammi sono prodotti surgelati, che incidono per il 2,6% sullo spreco individuale complessivo settimanale, confermandosi alimenti 'antispreco' per eccellenza, evidenzia Falasconi. "Lo spreco alimentare - spiega Giorgio Donegani, Presidente IIAS - non comporta solo una perdita economica per il consumatore, ma rappresenta anche un tema sociale, visto che con quanto si spreca si potrebbe sfamare un terzo della popolazione mondiale".
    "La top 5 dei cibi più sprecati - precisa Falasconi - fa registrare al primo posto la frutta fresca (24 grammi pro capite a settimana), seguita da: insalate (17,6 gr), cipolle, aglio e tuberi (17,1 gr), pane fresco (16,3 gr), e verdure (oltre 16 gr), come emerge dalle rilevazioni dell'Osservatorio Waste Watcher". È interessante notare, invece, come tra gli alimenti meno sprecati dagli italiani emergano i prodotti surgelati, osserva Falasconi: "Di questi prodotti ne sprechiamo mediamente 715 gr all'anno a persona, che a livello nazionale fa 42 mila tonnellate circa, ma che rappresentano il 2,6% di spreco individuale complessivo".
    Inoltre, anche le aziende del comparto sottozero hanno adottato strategie per ridurre gli sprechi alimentari. Tra le diverse procedure adottate, anche l'utilizzo di materie prime con imperfezioni estetiche che verrebbero quindi penalizzate dai consumatori in fase d'acquisto, sebbene del tutto idonee al consumo. Questo accade, ad esempio, nella preparazione dei purè surgelati, con il risultato di salvare tonnellate di patate dallo spreco.
    i (ANSA).
   

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